La giornata lavorativa della wedding planner di Milano… ovvero la tua amata Pink.
Questo post mi è venuto pensando sia a te, che mi seguire e magari ti chiedi cosa faccio tutto il giorno, ma anche per le aspiranti colleghe che sono interessate a questa professione ma non sanno come iniziare o cosa devono fare.
C’è da dire che tutte queste cose le ho imparate durante i 4 anni di attività di wedding planner. Nessuno me le aveva mai spiegate, così come si erano dimenticati di dirmi che non è aprire la partiva IVA che fa di te un’imprenditrice. Lo sei solo nel momento in cui, oltre a organizzare matrimoni, gestisci anche la tua promozione, il tuo brand, la tua scrivania e la tua giornata.
Il lato positivo è che lavorando per me stessa non ho orari rigidi a cui attenermi. Visto che al 27 del mese nessuno mi paga lo stipendio qualunque cosa succeda, mi pare giusto che io possa decidere a che ora iniziare a lavorare, da dove farlo e come farlo.
Il lato opposto della medaglia è che spesso questa troppo libertà rischia di sfociare nel non combinare nulla o di passare troppo tempo a fare cose che non portano lavoro. Di dire “lo faccio dopo” e poi non farlo. Nessuno lo farà al posto tuo.
La cosa più difficile, per me, è stato darmi degli orari e delle regole. Da quando ho chiuso con ogni tipo di lavoro dipendente, le prime volte, la mattina seduta davanti al PC senza nessuno che mi dicesse cosa dovevo fare, è stato difficile.
Peggio ancora: la mattina davanti al PC il mio cervello entra(va) in loop e si mette(va) a fischiettare canzoni che credevo di aver dimenticato salvo poi, mentre sono in giro, sto guidando oppure mentre sono al cinema o sto cucinando mi vengono dei veri e propri lampi di genio, idee che so per certo rivoluzioneranno il mondo.
Meno male esistono i post-it e le agende… mi scrivo l’idea e se dopo qualche ora mi piace ancora, allora provvedo a metterla in pratica.
Il primo strumento fondamentale per lavorare è, come avrete capito, il PC.
Portatile, per poter stare dovunque con relativa connessione a Internet. Ho con me anche il tablet che, all’occorrenza, uso anche come hotspot.
Di conseguenza, LO SMARTPHONE. No, non il cellulare. Proprio lo smartphone, da cui poter leggere e inoltrare le mail, seguire i social, gestire i documenti e i file. Non che sia comodo lavorare con uno schermo piccolo, ma all’occorrenza è la comodità suprema.
Immancabile L’AGENDA: la mia amata Filofax. Ogni tanto mi chiedono perchè non uso quella elettronica del cellulare ma chi me lo chiede non capisce il gusto di prendere appunti, di segnare al volo un dettaglio, di poter segnare anche solo graficamente degli appunti fondamentali. Infatti ho scelto un formato personal con refill giornaliero. Il personal è la dimensione perfetta per la borsa senza essere troppo ingombrante e l’agenda giornaliera, con un giorno per pagina, permette di prendere tutti gli appunti necessari.
Inoltre, nell’agenda, posso inserire anche documenti importanti: la fattura appena ricevuta da archiviare, la ricetta del medico, il bigliettino da visita che non devi perdere.
Ho anche un metodo organizzatissimo a base di post-it, ma vi rimando al post di qualche mese fa: potete leggere qui il post .
Da dove lavoro? Da casa, principalmente. In abbigliamento comodo (a.k.a. Tuta)
Da qualche tempo, con la mia amica e collega Chiara di Polvere di Fata (la più brava animatrice per bambini sulla piazza!), lavoro anche da un co-working qui a Milano.
Non che cambi molto… ma: stare in un ufficio con altre persone e con cui fare due chiacchiere davanti ad un caffè, vestirsi per uscire di casa, non avere la distrazione e il pensiero dei mestieri da fare, vedere gli altri lavorare è un grande stimolo e spesso, nelle 4 ore che passo lì, faccio molto di più che in 8 ore a casa.
A casa ho Dafne che, ogni tanto, pretende attenzioni e con cui esco sempre per un’oretta tutti i giorni al parco. Poi alzo lo sguardo e vedo il letto da rifare. Mi ricordo dei panni da lavare e già che ci sono, do una passata alla cucina che ieri sera ho sistemato in fretta.
Ma per dire, ho lavorato benissimo anche da casa della mia mamma e da casa della mia amica Chiara (La Creativa!).
e questa flessibilità mi piace da impazzire. Certo, poi se a cena la sera, hai un matrimonio imminente quindi ti tocca lavorare anche da lì… ma è il lato opposto di quella famosa medaglia.
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