Le domande che le persone ci fanno sono davvero molte: la maggior parte di queste danno l’idea di voler conoscere meglio qualcuno ma, in realtà, nascondono il subdolo obiettivo di farsi i fatti tuoi.
Che si sa, il pettegolezzo piace sempre a tutti.
Dal “ma ce l’hai il fidanzato” al “quando fate il secondo figlio” fino al “ne hai tre? adesso basta”, nel mezzo abbiamo “quando ti sposi” seguito a ruota da “quando fai un figlio”, periodicamente bisogna dare giustificazione di scelte di vita.
E tu, che esultavi di poter rispondere alla prima domanda, devi già scansare con stile ed eleganza tutte le altre. Che rispondere male non si può -anche se alcune volte dovrebbe esssere concesso- e quindi via di diplomazia.
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Tutta questa introduzione per confessarti che anche io non vengo risparmiata dalla domanda:
e tu… quando ti sposi?
Nel mio caso, poi, la situazione è ancora più divertente.
Organizzando matrimoni, sono aggiornata su tutte le tendenze wedding e ho a che fare con le scelte degli sposi praticamente ogni giorno.
Le notizie sul mio PC, sui miei social network e su google sono inevitabilmente dirottate verso tutto ciò che riguarda il wedding. Grazie ai famosi algoritmi, che selezionano le notizie in base ai tuoi interessi, se c’è qualcosa di nuovo in ambito matrimoniale vengo immediatamente aggiornata.
Poi, amo talmente tanto il mio lavoro che questo continuo aggiornamento, oltre che necessario, diventa anche un piacere.
Inoltre, per me, parlare di matrimonio non è un tabù. Spesso, se hai una relazione fresca, eviti di parlare subito di matrimonio per evitare di far scappare il povero ragazzo… io, invece, ne parlo praticamente subito.
Magari sto facendo una ricerca location per una coppia, guardo il sito di quelle che più mi piacciono e mi viene normale esclamare “guarda che bella, se mi sposerò lo vorrei fare qui”.
Oppure mi sto occupando di cercare delle idee di bomboniere e il mio commento -privato- non manca mai.
Voglio però precisare che il mio commento, quello di Claudia, una giovane donna che abita a Milano, che ha una chihuahua di nome Dafne e millecinquecento hobby diversi è MOLTO LONTANO da quello di Claudia, la wedding planner di Milano, che a Marzo festeggia 5 anni dall’apertura dell’agenzia e che organizza eventi da quando ne aveva 19.
Perchè quando organizzo un matrimonio, faccio miei i gusti della coppia.
Mi spiego meglio.
Sono una persona molto empatica e riesco a capire abbastanza in fretta cosa può piacere e cosa no.
Quando mi trovo a dover fare delle selezioni di stili, di oggetti o di allestimenti per qualcuno, mi sono resa conto che mi veniva molto facile capire cosa piace esattamente ai miei clienti.
Spesso in location, per un sopralluogo preliminare o per qualche accordo con il catering, so esattamente dire se l’alternativa proposta è adatta alla coppia che sto seguendo oppure no.
Vedo qualcosa che a me, Claudia, non piace, ma mi rendo conto che per quella coppia è perfetta e quindi diventa molto bella anche ai miei occhi.
Se devo aiutarli a trovare idee per un tableau mariage, riesco a selezionare senza alcuna fatica i pezzi migliori per loro e ad effettuare una iniziare scrematura.
Ma non c’è solo il gusto personale ad aiutare nelle scelte, c’è anche il fattore “tendenza”.
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In ogni settore, dal fashion all’arredo, ci sono le tendenze…. detto in parole povere: “quello che va di moda, che si usa fare”.
Ogni professionista sa esattamente “cosa va realmente di moda” nel proprio settore secondo due indicatori che non sbagliano mai:
1. la reazione del cliente, al quale si illuminano gli occhi sentendo parlare di un particolare dettaglio
2. la reazione del professionista, il quale si trattiene dall’alzare gli occhi al cielo.
Non nascondiamoci, funziona così: se lavori in un settore, vale in tutti i settori, ad un certo punto sei stanco di vedere per anni sempre le stesse cose… perchè tu li vedi ogni giorno, i tuoi clienti, invece, li percepiscono come novità.
Un esempio? Il Photobooth: per me ha annoiato, lo vedo da almeno 4 anni e sempre con gli stessi props radical-hypster-chic… eppure mi rendo ancora conto che questa proposta piace sempre tantissimo per animare i matrimoni.
Per tutti questi motivi, non penso che mi sposerò mai.
Al contrario delle mie clienti, che arrivano con le idee abbastanza chiare su come vogliono il giorno del loro matrimonio… io cambio idea ogni momento.
Diciamo che, però, ho individuato tre stili di matrimonio che vorrei per me.
Matrimonio 1
super elegante, ricco di dettagli preziosi e raffinato
Questa modalità di matrimonio mi è venuta appena ho visto una location… anzi due.
Molto diverse tra loro, una storica in centro a Milano per un matrimonio invernale e l’altra d’epoca sul lago di Como per un matrimonio estivo.
Entrando per un sopralluogo ho proprio immaginato l’evento: pochissime persone, massimo 40 ospiti tra genitori, testimoni e amici.
Cerimonia veloce e molto intima nelle sale adiacenti, in tarda serata, per poi passare subito alla cena.
Tavolo imperiale pieno zeppo di fiori di stagione e di candele. Allestimenti preziosi e tavola apparecchiata secondo la più antica tradizione di galateo.
Catering, ovviamente, stellato.
Dress code: gala, donne in lungo e uomini in smoking.
Durata media: quella di una bella cena tra amici e persone che si conoscono bene e che hanno piacere a stare insieme.
Niente taglio della torta, lancio del bouquet e confettata. Ecco… una cena.
Matrimonio 2
la toccata e fuga a sorpresa
La seconda idea che mi sono fatta del mio possibile matrimonio potrebbe essere quella di una vera e propria toccata e fuga.
Abito semplice ma particolare, magari con la gonna di tulle e una camicia per me, in jeans e bretelle per lui.
Si fissa la data in comune e si chiede ai due testimoni di presentarsi, puntuali, in un posto, dando loro un dress code (sì, questa cosa del dress code a me piace da impazzire!) a cui attenersi.
Portarli quindi in comune e sposarci facendo un piccolo filmato.
Poi, qualche giorno dopo, invitare tutti, ma proprio tutti, ad un aperitivo e annunciare il matrimonio postumo trasmettendo il filmato.
Aperitivo in piedi, niente di formale, niente di premeditato. Una vera e propria sorpresa per tutti.
Matrimonio 3
la merenda di nozze
Cambiamo completamente genere e torniamo a dettagli più classici: la pianificazione di almeno un anno, l’invio delle partecipazioni, la scelta del catering ma… invece che pensare a pranzo o cena, organizzare una merenda.
Già sai quanto io ami quell’ora del giorno, la merenda è forse la parte che preferisco di tutta la giornata. The, biscotti, cioccolata, tortine… se potessi, mi nutrirei solo esclusivamente in pasticceria alle 4 del pomeriggio.
Il mio matrimonio ideale, quindi, potrebbe essere esattamente così.
Cerimonia veloce e poi tutti a fare merenda. Merenda elegante, con piatti e porcellane ricercate e elementi di grande qualità però poi, per cena, tutti a casa.
Magari.. a casa nostra, per uno spaghetto aglio, olio e peperoncino organizzato al volo.
Sto impazzendo? Dici che i matrimoni mi stanno dando alla testa?
No, semplicemente ti ho solo raccontato una piccola parte di me. Però si festeggia sempre in due e, se mai riceverò la proposta, dovrò anche confrontarmi con i suoi desideri.
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Sai, però, quale sarà la cosa più difficile da scegliere per me? Chi coordinerà il mio matrimonio.
Ho tante colleghe molto brave a cui affidare il coordinamento del grande giorno. Forse è strano che sia proprio io a dire una cosa simile, ma la realtà è proprio questa: sapendo quando utile sia il mio servizio, sapendo ancora di più cosa vuol dire coordinare il matrimonio e sapendo cosa vuol dire essere una sposa… vorrò sicuramente qualcuno che coordini per me.
Organizzo da sola, sono brava ed è davvero il mio lavoro, quindi i contatti non mancano e ho dei fornitori che preferisco. Però, poi, quel giorno, voglio solo fare la sposa. Voglio ridere, divertirtmi, mangiare, passare tanto tempo con i miei invitati e rilassarmi.
La cucina è in ritardo con la carne? Non è un mio problema, ci sarà una collega ad occuparsene.
La cerimonia non è ancora stata allestita e ci sono stati dei piccoli imprevisti con i fiori? Non voglio saperne nulla… voglio solo che tutto sia come io ho immaginato.
Mio papà è intollerante ai latticini e se gli chiedo se ha mangiato qualcosa, voglio solo che mi risponda “sì, ed era tutto molto buono”. Non sarò io a dovermi preoccupare che a lui sia arrivato davvero il menù speciale che ho chiesto di preparare.
Se anche tu la pensi come me, però, chiamami! Il mio matrimonio è ancora molto lontano e solo nella mia testa, il tuo, invece, si sta avvicinando ancora prima di quanto credi!
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