Oggi un post serio, dedicato all’informazione.

Se c’è una cosa che cerco di combattere, anche nel mio piccolo e in un argomento molto frivolo come il wedding, è la disinformazione.

E, anche se non lo credevo possibile, c’è tantissima confusione nella differenza tra comunione e separazione dei beni.

l netto di fiori e abiti e bomboniere, il matrimonio è un’accordo che due persone stipulano.

Certo, pensato in questo modo perde tutta la magia e il romanticismo, ma le firme di quel giorno hanno un valore legale molto importante. Stai firmando non solo con la penna bella un registro molto grande, ma hai appena dichiarato di essere parte in una nuova famiglia e i testimoni hanno confermato per entrambi la scelta fatta.

Ecco perché, a un certo punto,
bisogna scegliere il regime patrimoniale da adottare.

Quindi, nelle prossime to-do list che troverai sui social e su Pinterest, aggiungi anche a penna “scegliere regime patrimoniale” alle voci di cui parlare durante l’organizzazione del matrimonio.

Certo, questa domanda così legale e tecnica ti verrà fatta mentre firmi al momento delle pubblicazioni (o promessa, o processetto, il nome cambia da regione a regione), quindi prima o poi dovrai sapere cosa rispondere.

Spesso mi sono accorta che le coppie perdono più tempo a discutere se quel particolare punto di lilla sia il glicine che è il colore tema del matrimoni mentre si dimenticano che in un matrimonio si assumono obblighi e doveri in maniera intelligente.

Ho anche letto di coppie che litigano pesantemente perché uno dei due vuole un tipo di regime e l’altro, invece, non è d’accordo.

Capisci che non potevo restare immobile davanti a così tanta confusione e quindi, proprio come ho fatto per la guida SIAE, ho chiamato a rapporto un esperto del settore.

La guida alla SIAE, con tutte le domande e le risposte più frequenti, la trovi qui.

L’avvocato Michela Tombolini è per me tante cose: una cara amica, una bravissima legale, è stata una ex cliente e, attualmente, è anche diventata una mia collega.

Quindi, mentre pensavo a chi contattare per rispondere a un quesito così tecnico, non ho avuto alcun dubbio.

Lascio dunque la parola a chi “ne sa di più”.

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La differenza tra comunione e separazione dei beni nel matrimonio

Ragazzi diciamoci la verità, il matrimonio è un vero e proprio contratto e per quanto ci possa deliziare l’idea romantica di esso, arriva un momento in cui, durante i preparativi, siamo messi di fronte ad una scelta: comunione o separazione dei beni?

Sono d’accordo con voi, si tratta di una grana non vi è nulla di dolce e legato ai sentimenti ma purtroppo (a volte per fortuna) la giusta scelta ci salva da alcuni fastidi e ci fa vivere più sereni.

Iniziamo col dire che la legge italiana consente entrambi i regimi, ma ci sono delle differenze sostanziali.

La scelta della comunione o della separazione dei beni può essere effettuata sia nel caso di rito civile in Comune sia in sede di matrimonio in chiesa, ma non è obbligatoria. Nel caso in cui non si opti per una delle due in automatico si instaura il regime di comunione.

Si ha comunione dei beni tra coniugi quando, a partire dal giorno delle nozze, i beni acquistati cominciano a essere di proprietà di entrambi. Ognuno dei partner, da quel momento in poi, ha diritto al 50% dei beni.

Ci sono dei beni però che rimangono propri.

Si pensi a:

  • beni di cui si è proprietari fin da prima delle nozze (esempio l’auto personale)
  • denaro, beni ereditati o donati (anche successivamente al matrimonio)
  • beni utili per esercitare la propria professione
  • la pensione
  • ricavi derivanti dalla vendita di uno dei beni propri o ereditati
  • risarcimenti vari ed eventuali

Ciò che, invece, diventa comune è:

  • il denaro che durante il matrimonio ciascun coniuge è riuscito a metter da parte (risparmi)
  • l’insieme dei beni mobili e immobili che, sempre durante il matrimonio, ciascuno ha acquistato (case, terreni, macchine)
  • i debiti
  • le aziende gestite da entrambi in seguito al matrimonio (anche se costituite prima), nonché gli utili e gli incrementi derivanti

La comunione dei beni prevede che entrambi i coniugi siano legittimati ad amministrare i beni comuni in maniera autonoma. Se si tratta, però, di atti di straordinaria amministrazione e che riguardano beni mobili e immobili, scritti a pubblici registri, è necessario il consenso dell’altro, altrimenti l’atto sarà annullabile. Un esempio: l’ipotesi in cui un solo coniuge voglia vendere la casa, non può farlo!

Scegliendo invece la separazione dei beni ogni coniuge potrà mantenere l’esclusiva titolarità dei beni, sia antecedenti al matrimonio sia successivi. Infatti, ciò che si è acquistato separatamente non è considerato di comune proprietà. Viceversa, ciò che si è acquistato insieme, viene diviso in parti uguali.

In sostanza, solo il coniuge proprietario del bene ha diritto all’amministrazione, a meno che, tramite procura, il bene venga cointestato. Per cointestare un bene, è necessario specificarlo al momento dell’acquisto. Inoltre, bisogna indicare, anche, la quota di comproprietà da assegnare.

Infine, la separazione dei beni prevede l’obbligo, per entrambi i coniugi, di contribuire alle spese, in maniera del tutto proporzionale, considerando sempre le proprie possibilità economiche e mettendo al primo posto il fabbisogno familiare.

Quale dei due regimi conviene scegliere?

Quando mi viene rivolta la domanda “quale dei due regimi conviene scegliere” io dico sempre due cose: vanno valutate singolarmente le situazioni e una delle principali considerazioni riguarda l’eventuale separazione.

Se avete altre domande, potete contattare l’Avv. Michela Tombolini sia su Facebook che sul suo sito www.michelatombolini.it 

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Il punto di vista di Michela si conferma molto chiaro e estremamente professionale e spero che sia riuscita a chiarire un po’ dei dubbi di chi non si è mai trovata a confronto con questo aspetto.

La questione “soldi e denaro” nelle coppie è spesso tabù, difficilmente si parla delle spese del matrimonio, figuriamoci quando toccano argomenti così importanti come beni, proprietà, donazioni…

Ma se state per iniziare la vostra vita insieme è bene affrontare la questione da subito e in maniera lucida e logica, pensando al futuro, a quello che volete fare insieme o da soli.

Tornando, invece, al matrimonio, ti ricordo che puoi ancora scoprire quanto costa avere la wedding planner al tuo matrimonio semplicemente iscrivendoti alla Newsletter Pink.

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