C’è una cosa che mi manda letteralmente fuori di testa, di cui non mi capacito, che secondo me è davvero senza senso: dover specificare che come wedding planner mi occupo anche di matrimoni gay, matrimoni arcobaleno, unioni civili, matrimoni LGBT.
Ma dai, siamo seri… devo davvero specificare che puoi chiamarmi per organizzare il matrimonio se l’amore della tua vita è una persona del tuo stesso sesso?
È che mi sembra così assurdo da lasciarmi quasi senza parole.
I miei genitori mi hanno cresciuto pensando che l’amore è amore e che non conta il sesso dell’altra persona.
Che non ci sono amori giusti e amori sbagliati, che si può amare qualcuno e qualcun’altro no o, peggio ancora, che amare qualcuno del tuo stesso sesso sia una malattia.
Gli amori giusti sono quelli che ti fanno stare bene, ti migliorano, ti rendono contenti
Quindi, quando ho sentito i primi commenti omofobi seri, ci sono rimasta male.
Lui ama lui, lei ama lei, ognuno ama chi vuole… una, due o tre persone. Si amano? Si rispettano? Stop. Nulla da discutere.
Quando un mio collega di allora, nel lontano 2013, mi ha fatto organizzare il suo matrimonio con il suo compagno di sempre, ero felicissima.
Finalmente potevo essere d’aiuto nel coronare un altro sogno d’amore.
Mi piacerebbe fare l’elenco delle 5 cose da fare per organizzare un matrimonio LGBT oppure un’altra cavolata tipo i 10 consigli per una unione civile indimenticabile, ma sono esattamente le stesse cose che valgono per qualunque matrimonio.
Ecco come si sono svolti i matrimoni LGBT organizzati da me
È stato fatto l’ingresso con i genitori, la cerimonia è stata tra le più commoventi possibili, c’erano i testimoni e i parenti seduti nelle prime file, i paggetti e le firme.
Ci sono state le foto con gli amici, le foto da soli per il parco della villa, l’aperitivo con gli amici e gli auguri.
L’ingresso in sala con la loro canzone, la cena servita, la confettata e il buffet di dolci.
Il taglio della torta con lo sfondo del lago, il lancio -simbolico- del bouquet a tutti gli invitati.
Poi i balli, la discoteca, le bomboniere e i saluti.
Noti qualcosa di diverso?
No, esatto. È un matrimonio.
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Credit foto: Riccardo Fani
Matrimonio: A+P
Wedding planner: Colorato di Pink