Forse non lo sai, ma la mia carriera professionale è iniziata nell’organizzazione degli eventi aziendali.
E sinceramente pensavo che avrei continuato in quel settore, salvo poi innamorarmi dei matrimoni e decidermi ad aprire la mia agenzia nel 2012.
In quegli anni ho partecipato a diversi matrimoni da invitata, ma la curiosità verso tutto ciò che era “wedding” mi ha sempre fatto guardare gli eventi in maniera diversa. Più che agli sposi (per cui ero felicissima) ero interessata a studiare i fornitori, osservando cosa facevano e come si muovevano.
Anche se la forma mentis organizzativa mi è stata imposta con gli eventi aziendali, mi sono da subito resa conto che i matrimoni costituiscono un micro-cosmo a parte, governato da forze oscure sconosciute ai comuni mortali (ma che le wedding coordinator conoscono benissimo).
Non dimenticare che mi viene naturale osservare l’organizzazione da un punto di vista esterno, perchè nell’organizzazione ci sono dentro da sempre!
Te, invece, hai iniziato a renderti conto di alcuni dei dettagli solo da quando hai cominciato a parlare di matrimonio.
Hai presente la scena iniziale del film “Bride Wars”? Liv e Emma, entrambe in attesa della proposta di matrimonio, sono invitate alle nozze della loro amica e passano tutto il tempo a commentare i dettagli degli allestimenti e dell’organizzazione.
Se tu non ti stai per sposare o non pensi al matrimonio… quella conversazioni non l’avrai mai. O almeno, non con quel trasporto.
Una cosa che ho sempre notato è come le spose, quel giorno, si trovano a passare più tempo a controllare che tutto sia a posto e a gestire tutta l’organizzazione, invece che ballare, mangiare, ridere e divertirsi con tutti i loro amici.
Ricordo benissimo cosa è accaduto al matrimonio di una mia cara amica, diversi anni fa. Gli sposi arrivano in location dopo essersi fermati a fare le foto, e la responsabile del catering è andata da loro informandoli di un cambiamento che avrebbero dovuto fare.
Lo sposo le ha detto, testuali parole: “Va bene, se questo secondo te è giusto, facciamolo”.
Pensaci bene: cosa avrebbero potuto fare gli sposi in quel momento se non accettare la modifica?
Ma soprattutto, secondo te, in quel momento, si sono resi effettivamente conto di cosa la responsabile gli stava dicendo?
A chi chiederai aiuto il giorno del matrimonio?
Ti faccio l’esempio del mio primo matrimonio.
Era il 2009 e mi stavo sposando. Avevo organizzato tutto con una precisione maniacale, scelto ogni dettaglio, decorazione e accessorio presente in chiesa e in location.
Due sere prima del matrimonio, cioè la notte prima di lasciare la casa dove già vivevo con il futuro marito per dormire a casa dei miei genitori, ero stata sveglia fino a tardi per ultimare le bomboniere da confezionare e rivedere altri dettagli.
In quel momento sono stata presa dal panico: come fare a spiegare a chi allestisce la sala dove posizionare e come sistemare la quantità di cose che avevo preparato?
(Col senno di poi mi sono accorta che quell’ansia era dovuta anche alla cazzata che stavo per fare… ma questa è un altra storia).
Io quel giorno sarei stata la sposa, non potevo controllare nulla, dovevo affidarmi alla location che avevo scelto e agli altri fornitori.
E no, non potevo chiederlo alle mie testimoni, alle mie amiche o alla mia famiglia.
Mia sorella Paola aveva fatto un trasloco da pochi giorni, aveva un compagno e una bimba di 8 mesi a cui badare, mica poteva stare dietro a me. Inoltre, conoscendola come le mie tasche, dandole compiti strettamente organizzativi l’avrei stressata. Certo, lo avrebbe fatto e so che avrei potuto contare moltissimo su di lei, ma volevo lasciarla divertirsi.
L’altra mia testimone, una mia amica (oggi abbiamo perso i contatti, giusto qualche like su Instagram) non aveva dato grandi cenni di collaborazione. Le avevo chiesto un paio di favori e li aveva fatti di malavoglia…
Tra le mie amiche c’era Chiara, che avrei voluto come testimone di nozze se solo non ci conoscessimo da pochi mesi (lei era la fidanzata del testimone del mio ex marito) e non l’avessi già chiesto all’altra, ed è stata la più collaborativa e disponibile ma non eravamo ancora così in confidenza.
Idem con tutte le altre amiche. Erano conoscenze ancora nuove, mi ero trasferita da pochi anni a Milano lasciando Como, la città dove sono nata e cresciuta, e i miei assetti erano cambiati moltissimo. La mia ex-coinquilina, poi, era impegnata in una trasloco nelle Marche con il suo fidanzato… insomma, non era la situazione ideale.
Infine, mia madre aveva già grossi problemi di salute che le rendevano difficile molti compiti (e quel giorno è pure caduta rompendosi il polso…), non aveva senso chiederle di più.
Inoltre, volevo essere certa che tutto quello a cui avevo pensato venisse fatto “come l’avrei fatto io” e mi conosco, avrei finito con l’essere un po’ troppo severa nelle indicazioni.
Dunque ho scritto un foglio A4 pienissimo di indicazioni e note delle cose da fare e a cui porre attenzione, che ho consegnato ai camerieri insieme al materiale.
Io avevo fatto tutto il possibile, ora dovevo solo affidarmi alla location.
Come è andata davvero
E il giorno del matrimonio qualcosa è andato storto.
I coni che avevo fatto non erano stati distribuiti come volevo, stavo entrando in chiesa senza musica perché nessuno mi aveva detto di farlo, e la gente era comunque fuori ad aspettarmi.
Poi, appena scesa dall’auto arrivata al ristorante, sono corsa in sala per vedere che tutto fosse sistemato e ricordo di aver dovuto correggere due o tre cose. Piccolezze, sia chiaro, me ne sto rendendo conto a posteriori, ma quel giorno erano importantissimi!
Anche dopo aver sistemato la questione allestimenti, non sono riuscita a rilassarmi: dovevo salutare tutti, fare la padrona di casa, ricordarmi di mangiare qualcosa e supervisionare che tutto andasse bene.
Ricordo perfettamente di essere stata interrotta varie volte durante la serata dal maitre che mi chiedeva info di varia natura: serviamo i primi? Possiamo servire i secondi? Va bene la torta così?
Insomma, note di servizio che non mi sarebbe mai interessato sapere (e di cui all’epoca non sapevo nulla), e che speravo venissero gestite in totale autonomia.
Che poi, più che continuare a dire sì cosa avrei mai potuto fare? Serviamo il primo? Sì. Serviamo il secondo? Sì, e così via.
Nonostante tutto, nonostante poi il matrimonio sia finito (anzi, per fortuna!!), ricordo quel giorno con affetto: io ero bellissima, magrissima e super wow, molte delle persone presenti sono rimaste mie amiche nel tempo e si sono rivelate anche le migliori.
Ed è stato in quel momento che ho deciso: sarei diventata una wedding planner e avrei aiutato altre spose nelle mie condizioni.
Non potevo essere l’unica, no? NO, infatti…
Il coordinamento del matrimonio 10 anni dopo
Come sai, oggi mi sono risposata con la persona perfetta per me, Luca.
Ancora una volta mi sono trovata a organizzare le mie nozze, ma con una consapevolezza maggiore e moltissima esperienza in più.
Nemmeno questa volta avrei voluto una planner, figuriamoci: mi è bastato alzare il telefono e chiedere la disponibilità dei fornitori, dando già loro le indicazioni.
Sapevo perfettamente cosa potevo fare, cosa non potevo fare, quali erano i limiti e tutto il resto.
Però… quel giorno non avrei mai voluto pensare a nulla. A NIENTE!
E ancora una volta non ho voluto delegare alle amiche: mia sorella è stata libera da ogni impegno e si è divertita tantissimo con suo marito, mia nipote ormai grande ha fatto da damigella insieme alla mia cuginetta, la mia amica Chiara, oggi testimone, è stata con me tutto il tempo, e le mie amiche si sono solo rilassate!
E ho chiesto ad Alessia di coordinare il giorno del mio matrimonio. Lì mi sono resa conto di che figata fosse.
Potevo fare la sposa, impazzire per terminare le ultime cose (es: ritirare i macaron segnaposto che ho fatto fare freschi, ritirare l’abito da sposa, andare a prendere mia sorella in aeroporto e così via) e il giorno prima non fare nulla perché a tutto ci avrebbe pensato Alessia.
Non solo per me, ma pure per i fornitori, per le mie amiche, per tutti.
Al momento della cerimonia Alessia è venuta a chiamarmi, sono scesa dalle scale, mi ha fatto aspettare dietro la porta, mi ha dato l’ok al momento giusto per entrare, mentre la marcia nuziale stava suonando, non c’era nessun invitato fuori ma solo i fornitori per aiutarmi.
Sono arrivata alla cerimonia e ricordo con chiarezza di aver pensato: “Perfetto, doveva essere proprio così”.
Leggi anche: La storia della spazzola zebrata salva-matrimonio
Come posso aiutarti nel giorno del tuo matrimonio?
Ti ho portato questa storia per spiegarti, usando altre parole e la mia diretta esperienza, il servizio del coordinamento.
Mi rendo conto che a oggi ti viene molto difficile immaginare se quel giorno avrai bisogno di aiuto. Io ti dico che ne avrai, anche solo per avere una figura a cui appoggiarti, una figura che ben conosci e che sarà sempre lì intorno per te.
Pensa solo a quando scenderai dalla macchina… ci sarò io a sistemarti l’abito, a rassicurarti, a sistemarti il bouquet e a coordinare l’ingresso delle damigelle, il suono della marcia nuziale, i lettori.
Tua mamma potrà dedicarsi a salutare tutti i parenti, le tue amiche dovranno solo ricordare di fotografarti quando entri e di ballare con te!
So che i vari fornitori ti hanno detto che ti aiuteranno, ma la verità è che sono lì per fare altro e possono fare le cose solo pensando a ciò che serve a loro… non tenendo conto dei tuoi desideri.
Qui sta la differenza: io mi impegnerò a realizzare il TUO MATRIMONIO, ciò che vuoi e che abbiamo definito insieme. Non hai bisogno di un aiuto minimo, ma di un tuo alter ego!
Datti la possibilità di rilassarti il giorno del tuo matrimonio, che passa velocemente e che finisce troppo presto.
Datti la possibilità di ignorare i problemi, dicendo semplicemente: “Ci pensa Claudia”.
Tutto questo è possibile prenotando il servizio di coordinamento, cioè l’aiuto di una professionista specializzata nel gestire il giorno del matrimonio.
Tu divertiti, come ho fatto io al mio matrimonio con Luca, a prenotare ogni fornitore e a scoprire il mondo immenso dell’l’organizzazione… nel frattempo prenota anche il coordinamento, e quando “sei sotto data” comincerai a passarmi tutta la parte più impegnativa, lasciandoti solo a gestire le liste degli invitati
Cosa puoi fare adesso?
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