Tutti i fornitori, prima o poi, si sono trovati a dover gestire un matrimonio da rimandare o addirittura da annullare nella loro carriera negli eventi privati.
I motivi, però, fino a poco tempo fa, erano sempre gli stessi, quelli che tutti conoscevamo e che tutti eravamo pronti a gestire:
- gravidanza improvvisa;
- tradimenti che fanno rompere completamente il fidanzamento o ripensamenti;
- gravi malattie o lutti.
In quei casi, ogni fornitore aveva ben chiaro cosa fare e come gestire la situazione. Erano situazioni piuttosto comuni e fino a poco tempo fa anche gli unici motivi conosciuti nei quali si pensava di rimandare o annullare del tutto i festeggiamenti.
Tutto questo fino al 21 febbraio 2020, quando il Coronavirus arriva in Italia, esplode il virus, i malati sono tantissimi e nel giro di 10 giorni ci troviamo tutti chiusi in casa, in quarantena, essendo l’isolamento l’unico modo per contenere il contagio.
Vietata ogni manifestazione, ogni momento di aggregazione che possa permettere al virus di circolare e di aumentare i casi di persone che si ammalano.
Nessuno, davvero nessuno, era pronto a questo.
Matrimonio da rimandare a causa del Coronavirus
Innanzitutto nessuno ha mai pensato di dover gestire nel 2020 una pandemia (così è stata ufficialmente definita), nessuno ha mai pensato che potessimo trovarci in situazioni simili. Ovvio dunque che nessuno ha ben chiaro cosa fare.
Si va per tentativi, per buon senso, per “proviamo a fare così”.
E in questa situazione ci sono anche tutti quelli che in questi mesi hanno a che fare con i matrimonio: gli sposi sicuramente, ma anche per i fornitori non è una passeggiata di salute.
Come fare, quindi, a gestire il matrimonio da rimandare in tempi di Coronavirus?
1. Prendere ogni decisione dopo il 3 aprile 2020
Siamo tutte abbastanza intelligenti per capire che nulla finirà il 3 aprile 2020.
Nel resto del mondo, dove il coronavirus è arrivato più tardi rispetto all’Italia, la data di fine quarantena è stata spostata addirittura a maggio 2020 e visto che siamo sempre tutti interconnessi è ragionevole pensare che la questione si dilungherà molto anche qui in Italia.
Ma muoversi adesso, a metà marzo, solo perché presi dal panico, quando ancora tutto sta succedendo e le cose cambiano in maniera troppo veloce, non è una buona idea.
Sarà che trovo sciocco fare i lavori due volte, ma visto che le spose di giugno e luglio stanno pensando anche loro di rimandare, quelle di marzo (che lo hanno dovuto fare per forza) e quindi anche quelle di aprile che lo spostano a giugno rischiano di rimandarlo nuovamente.
Aspettiamo un po’, è meglio per tutti.
2. Rimandare, non annullare
Annullare completamente il matrimonio non è, secondo me, una buona idea. Meglio rimandare di qualche mese, accettando qualche compromesso sul giorno o sul periodo.
3. Preparati a qualche compromesso
La data che avevi scelto era quella che ti piaceva, che per te aveva un significato importante e ci tenevi tanto che il matrimonio fosse proprio in quel giorno.
Purtroppo la pandemia è arrivata all’improvviso e ha sconvolte le idee di tutti.
Preparati a trovare qualche piccolo compromesso per riorganizzare il tuo matrimonio. Dovrai mediare tra i tuoi desideri, le richieste dei fornitori, la disponibilità di una nuova data.
Ricordati che quello che conta è sposare l’amore della tua vita!
4. Contatta i fornitori e parla delle possibilità
Prima ancora di attaccarsi alla legge (che non è sempre dalla parte del cliente), il mio consiglio è quello di chiamare i fornitori, farci una chiacchierata e valutare con loro le possibilità che hanno in mente.
Non parlo tanto di musica e fotografo, con cui basta trovare una data libera.
Penso alle partecipazioni già stampate o ai bigliettini all’interno della bomboniera con la data di un matrimonio che non ci sarà più.
Prova a sentire tutti quanti per trovare insieme come gestire la situazione. Ad esempio, le aziende con cui di solito stampo le partecipazioni in questi giorni stanno proponendo gratuitamente delle soluzioni per annunciare la nuova data senza dover rifare tutte le partecipazioni, semplicemente aggiungendo un cartoncino in più o preparando un bel file digitale da inviare ai tuoi invitati.
5. Studia bene i contratti
La situazione è difficile per tutti, nessuno ci si è mai trovato e si cerca di fare del proprio meglio.
Spero per te che, al momento della scelta del fornitore, tu abbia firmato un contratto regolare, chiaro ed esaustivo, in cui si parla anche di cosa fare in caso di “cause di forza maggiore”. Senza contratto, tu e il fornitore dovrete per forza trovare un accordo bonario che sia win-win per entrambi.
Se il fornitore prova a fare il furbetto, magari alzando i prezzi perché ti sposi in un periodo di alta stagione e non è mai stato firmato un contratto che stabilisca questo, sappi che hai tutto il diritto di recedere il contratto e farti restituire la caparra.
6. Cos’è l’articolo 1463 del codice civile.
Probabilmente ne avrai sentito parlare nei gruppi di spose, ma ti voglio spiegare bene cos’è l’articolo 1463 del codice civile, quello che parla di “impossibilità sopravvenuta”
La pandemia rientra esattamente nelle cause di forza maggiore di cui si parla in questo articolo. Michela Tombolini, in questo post, lo spiega molto bene. Io mi limito a farti un riassunto.
Dovevi sposarti a marzo. Il 9 marzo 2020 viene emanato un decreto che stabilisce l’Italia intera zona rossa, quindi tutte le manifestazioni sono annullate e il tuo matrimonio rientra esattamente in questa situazione.
Visto che a impedirti di sposarti c’è un decreto legge, l’articolo dice che sei libera contrattualmente da ogni obbligo e che, vista l’impossibilità di sposarti per cause di forza maggiore non imputabili a nessuno, puoi anche farti restituire la caparra.
Attenzione però: puoi farti restituire la caparra solo se c’è una vera e propria causa di forza maggiore e se la prestazione non è ancora stata eseguita.
Penso a fotografi e musicisti, o alle location, che per ora hanno solo bloccato la data senza aver iniziato a lavorare.
Inoltre, puoi avvalerti di questo articolo solo se c’è reale impossibilità, come è accaduto per le spose di marzo e per quelle dei primi giorni di aprile.
Se ti sposi a luglio e vuoi spostare perché temi che la situazione non si risolva, non hai alcun diritto di rimborso perché nessuno, ad oggi, ha emanato un decreto che impedisca le nozze, quindi è una tua libera scelta.
Chiarimenti e consulenza gratis in questo periodo di Coronavirus? Si può!
Spero di essere stata chiara ma se volessi dettagli maggiori o analizzare insieme situazioni che non ho contemplato in questo breve post, sarò felice di risponderti.
Scrivimi all’indirizzo claudia@imatrimonidipink.com e ti risponderò personalmente. Se posso aiutarti a fare chiarezza sul tuo matrimonio, sarò molto contenta.