Come gestire le polaroid al matrimonio?
Dopo una lunga stagione wedding, ho deciso di dedicare un post speciale alla questione polaroid il giorno del matrimonio.
L’angolo con le foto polaroid, in cui i tuoi amici possono scattarsi una foto ricordo per lasciarti un messaggio tenero a memoria del giorno delle nozze, è super desiderato dalle spose.
Effettivamente è molto bello, molto “pinterest style”: un angolo sfizioso, dove intrattenere gli invitati durante l’aperitivo, prima di sedersi in sala per il pranzo o la cena.
E poi, è semplice: prendono la macchina fotografica, scattano una foto, la incollano sull’album usando del biadesivo o dello scotch carta personalizzato e lasciano un messaggio, una firma. Che ci vuole?
Io ti chiedo… ne sei sicura?
Se scrivo questo post è perché ho visto cose che vuoi umani… quindi, al fine di evitarti delusioni per non aver ottenuto l’effetto desiderato, ecco una guida su come gestire le polaroid al matrimonio
Come gestire le polaroid al matrimonio – Tutorial
L’angolo polaroid del photobooth, come detto, è più bello che pratico.
Quello che ti immagini, non sarà mai realizzato dai tuoi amici. Perché? Non lo so, ma il giorno del matrimonio sono tutti indisciplinati, agitati, poco attenti e, perdonami, un po’ maleducati.
Cosa serve per l’angolo polaroid photobooth
Per cominciare, vediamo le attrezzature base per creare un angolo polaroid come si deve:
- una macchina che scatti foto istantanee, tipo Instax o Polaroid;
- tante, tantissime ricariche;
- batterie per far funzionare la machina;
- un album per conservarle;
- penne, adesivi, decorazioni, colle per decorare l’album.
Accessori non necessari ma che possono esserci:
- props per foto simpatiche;
- cornici a tema;
- oggetti e decorazioni;
- fondali e sfondi.
Ecco di cosa hai bisogno per creare il tuo angolo. Ma a te interessa sapere come gestire le polaroid al matrimonio, quindi ecco i consigli pratici, veri, di chi ha visto accadere ogni genere di cose.
Consigli per un buon photobooth con le polaroid
Devi sapere che le foto analogiche oggi non le sappiamo più fare. Quando si scatta con una macchina analogica devi tenere conto della luce, del controluce, del mosso e per capire come verrà la foto devi guardare nel mirino. A meno che tu non faccia il fotografo di professione, direi che questi concetti sono ormai super distanti dalle nostre abitudini, che fotografiamo tutto guardando lo schermo di un cellulare e aggiungendo filtri se la foto non ci piace.
Il primo consiglio che ti voglio dare è: abbassa le tue aspettative. Avrai già capito che le foto che avrai saranno mediamente terribili. Cioè, non ti aspettare nulla di che perché con le foto istantanee deve essere buona la prima.
Compra tante, tante, tante ricariche. Immagino che tu abbia pensato: “Siamo in 100 persone, compro 100 stampe”. Eh no, mi spiace. Il mio consiglio è di raddoppiarle.
La maggior parte degli invitati incollerà una foto nell’album, ma poi ne farà almeno 1 da portare a casa. Più di una se compare in diverse foto.
Soprattutto, alcune foto saranno: bruciate, rovinate, brutte, dimenticate. C’è uno scarto incredibile e di quelle 200 pose, se ne avrai 60 o 70 sull’album potrai già ritenerti fortunata.
Metti qualcuno a gestire il photobooth. Il self service non funziona mai.
Non tutti sanno usare la macchina, non hanno pazienza per aspettare che il flash si ricarichi e forzano meccanismi abbastanza delicati, non capiscono quante pose mancano e aprono a caso lo sportellino che contiene i fogli, rovinando irrimediabilmente la pellicola già presente, magari appena cambiata.
Per dirti, la Fujifilm Instax, appena inserisci la nuova ricarica, fa la prima foto nera. Nessuno lo sa, quindi scattano, trovano la pellicola nera e vogliono farne una subito dopo, senza dare il tempo alla macchina di ricaricarsi col flash.
Se la persona incaricata lo sa, evita problemi e ottimizza anche la gestione delle ricariche e aiuta gli invitati a gestirsi.
I photobooth che sono andati meglio avevano sempre qualcuno che li gestiva: spesso era un invitato teenager o un bambino volenteroso e divertito da questo incarico creativo.
Nessuno legge i cartelli con le istruzioni.
So che stai già pensando di mettere dei cartelli per spiegare come funziona il photobooth, ma devi sapere che non li leggerà nessuno. NESSUNO.
Chissenefrega di quello che hai scritto, l’invitato di turno inizia a scattare a caso e devi sperare che qualcuno gli faccia notare come usare l’angolo che hai realizzato per il matrimonio.
La foto appena scattata NON va agitata. Uno dei simboli delle polaroid degli anni ’80 e ’90 era proprio il dover agitare la foto per far comparire l’immagine.
Questo gesto si pensava servisse a far asciugare la foto e a svilupparla più in fretta. Oggi, nel 2021, questo non è più vero e la foto dopo aver fatta va semplicemente appoggiata e fatta riposare.
Agitarla, al contrario, rischia di provocare bolle e distorsione dell’immagine.
Quindi, una volta appena scattata, si incolla la polaroid così com’è e si aggiunge un messaggio di auguri. Molto più semplice e meno stancante di quello che si pensa. Ma nessuno lo sa e tutti la agitano, inutilmente.
Se c’è una persona a gestire tutto, sarà sicuramente più facile evitare problemi.
Nel servizio di coordinamento tutte queste cose sono incluse. Una persona del mio staff, sapendo la situazione, gira intorno all’angolo polaroid per fare in modo che tutto fili liscio, tenerlo sempre in ordine e evitare grossi problemi dovuti alla ormai non più comune abilità di fare le foto.
Se vuoi saperne di più, ti basta compilare il form per ricevere la telefonata gratuita di consulenza e scoprire se il coordinamento del matrimonio è il servizio giusto per te.