Il corteo d’ingresso della cerimonia è uno degli aspetti che più mi piace di tutta l’organizzazione, e gli dedico molto tempo durante il timing.
Infatti, questo momento viene spesso ignorato, o trattato come un dovere.
Nessun “wedding della location” perde tempo a informarsi su come sarà l’ingresso della sposa durante la cerimonia: d’altronde, se ti sposi in chiesa, il “wedding della location” non è proprio previsto, starà bello tranquillo in location ad aspettare che arrivi; se ti sposi in location, non è comunque affare suo, visto che l’unico compito è controllare che le sedie fornite da contratto siano posizionate (e a volte sbaglia pure questo).
Dal mio punto di vista, al contrario, è proprio l’inizio del matrimonio, quello che dà il via a tutto.
Insomma, il corteo d’ingresso merita grande attenzione!
Il corteo d’ingresso: regole e consigli
Quando, durante l’appuntamento del timing con i miei sposi, chiedo come si sono immaginati il momento dell’ingresso alla cerimonia, vedo nei loro occhi un senso di smarrimento, come se stessero pensando: “Oddio, a questo non avevamo pensato”.
Si pensa sempre alle musiche, a quale sarà la marcia nuziale, e a chi porta la fedi, ma… è riduttivo essere convinti che il corteo d’ingresso sia tutto lì.
Inoltre, gli sposi non dedicano grande attenzione a pensare a come sarà il loro arrivo perché sono convinti che tutti sappiano sempre cosa fare.
Mi spiace disattendere le aspettative, ma un bel corteo d’ingresso è frutto a sua volta di un’attenta pianificazione.
Perché organizzare il corteo d’ingresso è importante
Per prima cosa, devi immaginare il tuo arrivo alla cerimonia. Non importa se sarà in chiesa, in comune o nel giardino della location, il suo funzionamento non cambia.
Chiudi gli occhi, e immagina quel giorno: cosa succederà non appena arrivi alla cerimonia? Come ti immagini la situazione? Chi c’è ad aspettarti? Come saranno stati sistemati i diversi dettagli?
Ma non è finita: quando entra lo sposo? E gli invitati, dove ti aspettano? Chi dà i tempi di ingresso ai paggetti?
Sembrano domande banali, ma senza una pianificazione e senza un’idea chiara, finisce che lo sposo resti ad aspettare per lunghi minuti, da solo, all’altare, in quanto i fotografi gli hanno fatto fare l’ingresso in anticipo almeno loro hanno le foto necessarie e hanno fatto il loro lavoro.
Oppure, arriva qualche amica o qualche zia volenterosa, e manda dentro le persone un po’ a caso.
Forse ora non ci pensi e sei convinta che tutto andrà bene, poi rivedi cosa è successo per davvero il giorno dopo, grazie ai video di parenti e amici. Non so se sarai proprio contenta, o se ti renderai conto che, forse, avresti potuto dedicare più di due minuti a questo aspetto.
Ma allora sarà troppo tardi.
Tutti ai loro posti
Un corteo d’ingresso da manuale funziona se tutti sanno esattamente cosa devono fare.
Le parti coinvolte nel corteo d’ingresso sono:
- gli ospiti del tuo matrimonio: dove ti aspettano? In piedi, dove capita, o tutti seduti al posto?
- i testimoni: aspettano alla cerimonia insieme allo sposo, oppure faranno l’ingresso? E se faranno l’ingresso, quando entrano? Con che musica?
- lo sposo: con chi entra? Dove ti aspetta? Con che musica?
- damigelle e paggetti: li hai? Chi sono? Cosa dovranno fare?
- chi porta le fedi? Dove stanno le fedi? Cosa succederà alle fedi?
- quando entra la sposa? Chi la aspetta fuori per sistemarla?
Rispondi a queste domande e vedrai che le idee saranno subito più chiare.
Di base, senza una wedding coordinator presente, di solito è il fotografo che dà l’ok per gli ingressi. Lui deve portare a casa lo scatto, quindi dice quando entrare. Poi, magari non è quello che tu ti eri immaginata, ma ricorda che il suo lavoro è documentare i vari momenti.
D’altronde, ti arrabbi di più se non hai il momento dell’ingresso dello sposo che di un paggetto entrato in ritardo, o no?
Dopo tutto questa premessa, ora ti voglio raccontare come funziona il corteo della cerimonia in maniera tradizionale.
Tutti gli ospiti hanno già preso posto alla cerimonia, sono seduti o, quanto meno, si stanno per sedere e aspettano pazientemente l’arrivo degli sposi.
Se ci tieni, magari perché chi officia è un caro amico o un parente, come primo gesto si può far entrare in celebrante. Non è obbligatorio, l’ho fatto pochissime volte e solo quando si trattava di una persona molto speciale. Diciamo che chi celebra aspetta all’altare (o al tavolo), e magari dà una mano a far partire le musiche.
Lo sposo è il primo a entrare. Può essere accompagnato da chi vuole, la mamma se presente, oppure da una sorella, da un’amico, o da chiunque desideri. Sì, può anche entrare da solo. Quando arriva, aspetta in piedi l’ingresso della sposa. Oppure, può non entrare affatto e limitarsi ad aspettare la sposa al suo posto.
Subito dopo inizia il corteo d’ingresso. Può essere composto dai testimoni, dalle damigelle adulte, dai bambini con i fiori, da chi porta le fedi.
Questa parte è opzionale. I testimoni possono già aspettare ai loro posti, le damigelle adulte non è detto ci siano, chi porta le fedi le può anche tenere con sé fino al momento in cui vengono chiamate, senza che facciano tutta la passeggiata.
Se comunque decidi che ti piace l’idea del corteo del matrimonio, prevedi per loro una musica di sottofondo, affinché non entrino nel silenzio totale. So che sembra scontato, ma ho trovato anche “musicisti” che si rifiutavano di suonare, convinti che la marcia fosse riservata solo per la sposa. Quindi, accertati prima di questo dettaglio.
La sposa, infine, entra per ultima. Quando arriva lei, gli invitati si alzano e la cerimonia ha ufficialmente iniziato.
La sposa viene tradizionalmente accompagnata dal papà, ma non è detto che al suo fianco non possa volere chiunque altro. Non ci devono essere motivazioni speciali né giustificazioni di questa scelta. Pensiamo all’ingresso come all’ultima camminata da nubile, quindi puoi scegliere di avere al tuo fianco la persona che ti ha supportato in questi anni, che ti ha fatto crescere e che ti ha accompagnato nei momenti più importanti.
So bene che far sedere tutti prima dell’arrivo della sposa è complesso, in quanto tutti vogliono vederla scendere dall’auto, in anteprima, ma non ho mai capito perché.
Cioè, a pensarci bene, non è il suo momento migliore. Arriva sempre stropicciata, magari è su pure scomoda perché l’auto scelta è d’epoca e quindi per scendere deve fare manovre strane. L’abito si è stropicciato, si è spostato tutto e il velo è stato raccolto alla bell’e meglio per poterla far viaggiare.
Ma non è meglio che si prenda qualche secondo per sistemarsi, quindi tutti la vedano in ordine? Che gusto c’è a vederla scendere prima? Solo per poter dire “che era bella”? Ma quale sposa è mai stata brutta?
Non è obbligatorio avere il corteo d’ingresso!
Ora che sai qual è la tradizione, puoi decidere di romperla e di seguire la tua. Fai entrare chi vuoi, come vuoi, nell’ordine che vuoi.
Soprattutto, puoi persino non avere il corteo d’ingresso.
Lo so, suona scioccante, ma è così.
Potete rispettare le tradizioni anche senza una lunga fila di gente che vi anticipa: prima entra lo sposo e poi la sposa. Stop. Ma non è detto che non possiate entrare insieme.
Dove sta scritto che “le cose si fanno così”? Te lo dico io, da nessuna parte. Forse in qualche vecchio libro sul galateo, ma siamo onesti: le regole del galateo le abbiamo già rotte tutte, e non ha senso rispettarne solo alcune.
Ultimi consigli sparsi per un ingresso alla cerimonia ben organizzato
Prima di chiudere, voglio lasciarti alcuni consigli vari che potrebbero essere utili.
- Quando arriva all’altare dopo l’ingresso, lo sposo saluta la mamma (o chi lo accompagna), con un bacio e o un abbraccio. La mamma (o chi lo accompagna) prende posto.
- Quando arrivi all’altare, il papà (o chi ti accompagna) saluta lo sposo, poi saluta te con un bacio o un abbraccio, infine lo sposo ti saluta, magari con un bacio sulla guancia o -ancora più perfetto- sulla fronte.
- Fate fare le prove alle flower girls con anticipo, acquistando dei petali finti e un cestino. Infatti il movimento da fare non è così scontato, e finisce che i petali non vengono lanciati!
- Fai in modo che il celebrante gestisca l’ingresso, magari invitando gli ospiti a prendere posto. Sì, servirà un annuncio cortese al microfono, ma vedrai che permetterà uno svolgimento fluido.
- Per fare in modo che tutto sia perfetto e che anche gli imprevisti vengano gestiti come si deve, chiedi l’aiuto di una wedding coordinator. Il giorno del matrimonio ci sono troppe cose da ricordare, ed è bene che ci sia una persona esterna pronta a gestirli.
Sull’ultimo punto, il consiglio è ovviamente quello di chiedere informazioni per il mio servizio di wedding day coordinator, ovvero chi seguirà il tuo matrimonio quel giorno.
Il giorno del matrimonio è frenetico, agitato e, soprattutto, passa in un baleno, e quasi non ti ricordi la miriade di cose che vuoi fare.
Tu sei la sposa, e hai il dovere di goderti tutto ciò che hai preparato con grande cura. Allo stesso modo, anche le tue amiche e i tuoi parenti hanno il diritto di festeggiare e divertirsi.
Quindi, serve qualcuno che supervisioni ogni dettaglio. La figura della wedding day coordinator nasce proprio per soddisfare questa esigenza, ed è la stessa figura che avrei voluto io molti anni fa, quando mi sono sposata nel 2009.
Per leggere la mia storia, puoi cliccare qui e scoprire come sono arrivata a fare queste professione.
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Foto di copertina: Matrimonio di Jessica e Daniele, coordinamento di Colorato di Pink, foto Wild Hearts