La cerimonia simbolica è la vera novità degli ultimi anni.

Ma prima di darti qualche consiglio su come gestire la cerimonia simbolica, è bene fare una prefazione.

Forse sei arrivata a questo post perché stavi cercando risposte precise, oppure perchè ti sei solo incuriosita e quindi è doveroso fare chiarezza sull’argomento del post.

Che cos’è la cerimonia simbolica?

È una cerimonia senza alcun valore legale, ma con un enorme valore affettivo. Gli sposi scelgono di scambiarsi le loro promesse davanti agli amici e ai parenti, in una cornice da sogno.

Non è un teatrino, non è una replica, non è una farsa.

Anzi, forse, è la cerimonia più vera e sentita che si possa fare.

Alla fine, diciamocela tutta: il matrimonio è un semplice atto. Un atto legale, dove le parti firmano un contratto vero e proprio (tanto che ci sono delle regole e degli articoli del codice civile che vengono letti) e in cui i testimoni confermano che gli sposi hanno sentito e capito quali sono obblighi e doveri della loro unione.

D’altronde, se il matrimonio civile in comune è considerato freddo e triste, è proprio per questo motivo.

Due parole di benvenuto, la lettura degli articoli del codice civile, l’espressione del consenso, poi lo scambio delle fedi (che non sono obbligatorie in comune) e quindi le firme. Se passano 10 minuti, è già tantissimo.

In questo link puoi scoprire tutto quello che devi sapere per organizzare il tuo matrimonio civile.

Anche in chiesa, nel rito religioso, accade la stessa cosa. Solo che quella parte è relegata a quei lunghi minuti che gli sposi passano in sacrestia, in cui il parroco legge gli articoli del codice civile solo in presenza degli sposi e in presenza dei testimoni e quindi nessuno degli invitati si accorge di nulla.

Poi, l’effettiva lettura dipende da parroco a parroco. Qualcuno li legge alla fine della messa, prima della benedizione finale. Qualcuno li legge in sacrestia e fa ripetere le promesse, qualcun’altro, invece, nemmeno li legge e da per scontato che tutti sappiano quale impegno stanno prendendo.

Se ci pensi a mente lucida e analizzi il solo matrimonio religioso, le promesse che tu fai in chiesa sono quelle che fai davanti a Dio. Infatti la frase che pronunci/pronuncerai dice dice “Io accolgo te come mio sposo. Nella grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre…”

Non c’entra nulla con la parte civile del matrimonio, che è molto meno romantica e più pratica, visto che si parla di obblighi tra i coniugi (art. 43), di residenza (art. 44) e di crescita dei figli (art. 47).

Negli ultimi anni, comunque, sono sempre di più le coppie che scelgono il rito civile come rito per il loro matrimonio. E non c’entra più la banale e antiquata idea del “non mi posso sposare in chiesa, quindi mi tocca l’alternativa di serie b”. Nella maggior parte dei casi è una scelta ragionata e voluta e pensata.

Non ci credi? Nel 2019, su 12 matrimoni già prenotati, solo 1 sarà religioso. Gli altri saranno tutti civili o simbolici. E solo una coppia è in seconde nozze.

Quando dico che ormai il matrimonio è cambiato, che non è più una cosa facile ma un evento vero e proprio e personalizzato sotto ogni punto di vista, non scherzo.

La combinazione: chiesa + ristorante con 8 portate + piano bar è andata, passata, finita.

La cerimonia, oggi, è considerata tra le parti fondamentali del giorno. Le coppie si scambiano promesse importanti tra di loro e davanti ai loro amici.

Addio tristi sale comunali, ciao ciao matrimonio di serie B, benvenuto matrimonio all’americana sul prato, in spiaggia o all’aperto.

Ad agevolare queste scelte sono stati gli stessi comuni italiani, che hanno dichiarato Casa Comunale bellissime Ville di matrimonio, in cui fare il rito civile con valore legale.

Capisci che l’idea di arrivare alla cerimonia, in abito bianco, su un prato oppure in un bosco, vista lago o sulla spiaggia, scegliendo ogni dettaglio dell’allestimento, è molto più suggestivo e bello?

Fin qui è davvero tutto magico.

Ma la cerimonia simbolica nasconde alcuni lati bui, difficili, che forse sono i motivi per cui sei arrivata a leggere questo post.

Cerimonia simbolica e come gestirla al meglio

Se pensi alla cerimonia… cosa ti viene in mente?

L’allestimento: sedute, passatoia, fiori, etc.
Poi, immagino, il vostro ingresso: lo sposo con la mamma, eventuali damigelle e paggetti, tu con il tuo papà o con chiunque tu voglia.
E, infine, il lancio del riso.

Già.

Ma… nel mezzo, cosa accade?

Chi celebra una cerimonia simbolica? Cosa si deve dire? Come fare a non renderlo una farsa, o, peggio, un’americanata (inteso nel senso dispregiativo del termine)?

Pensa a tutto l’allestimento

Crea un angolo magico in cui celebrare il tuo matrimonio.

Metti le sedie per i tuoi ospiti, così che l’area venga delimitata e diventi chiaro a tutti dove si dovranno mettere.

Non dimenticare il tavolo del celebrante, che sarà il tuo punto di arrivo. Delimita la corsia centrale, quella che percorrerai davanti agli occhi stupiti di tutti.

Chiedi se puoi lanciare il riso alla fine della cerimonia, prepara un angolo preciso con petali e riso o coriandoli, se preferisci.

Pensa alla copertura contro il sole: tendalini, tende o semplici ombrelloni. Ricordati di far star bene i tuoi ospiti.

Se ti sposi all’aperto, i ventagli non dovranno mancare.

Organizza la musica e… il microfono

Sai quante volte non si pensa al microfono per il celebrante e per gli sposi? Così che anche se hai la cerimonia più emozionante del mondo, nessuno la sentirà. Solo voi e, forse, i vostri testimoni.

Concorda con il DJ e con i musicisti di farti portare una cassa con un microfono, pensato apposta per assolvere a questa parte importante della celebrazione: che tutti sentano quello che vi state promettendo.

Scegli con cura il celebrante

Puoi creare uno sfondo meraviglioso, ma se il celebrante non sa fare il suo lavoro, se va troppo veloce o legge senza empatia, tutto sfuma e viene a mancare.

Insomma, sarà un disastro sotto tutti i punti di vista.

Il celebrante giusto determina il 70% del successo della celebrazione. Hai presente cosa vuol dire far leggere da qualcuno che modula la voce e legge con le giuste pause?

Scegli la miglior cerimonia possibile

Il rito simbolico è bello perché davvero personalizzato, anzi, è forse il vero punto di forza di questo tipo di cerimonia.

C’è però un bruttissimo rovescio della medaglia: hai mai pensato a chi scriverà il testo?

Sei in grado di scrivere una cerimonia che non annoi, che sia emozionante ma non sdolcinata, che sia divertente senza essere ridicola?

E essere uno scrittore, o un giornalista di professione, non è un requisito fondamentale ne garantisce il successo della cosa.

Il coordinamento del matrimonio diventa davvero fondamentale

Pensa bene ad assumere un coordinatore del matrimonio. Se poi pensi a me, è ancora meglio.

In questo momento stai organizzando una cerimonia che con molta probabilità non hai mai visto fare nemmeno tu. O, al massimo, un paio di volte e spesso in maniera approssimativa a tua volta.

You Tube e i film americani non sono testimonianze attendibili.

Il coordinamento del matrimonio, quando ci sono tante cose nuove a cui pensare, diventa fondamentale perchè ti porta a riflettere su alcuni aspetti che tu, ingenuamente, non avevi considerato.

È vero che dico sempre che puoi essere tu stessa ad organizzarti il matrimonio, ma un conto è scegliere fornitori/chiamarli/valutare preventivo/confermare.

L’altro è incastrare tutti gli aspetti, farli coincidere e far lavorare tutti contemporaneamente.

Se già questa cosa non la puoi fare normalmente perché quel giorno sei la sposa, figurati quando devi pensare a qualcosa di super originale e diverso.

Come puoi dare indicazioni precisi ai dubbi di tutti?

Ascolta me, chiamami e parliamone

Cosa puoi fare adesso?

Per scoprire se il giorno del tuo matrimonio sono libera e potrò aiutarti con il coordinamento, Clicca qui e compila il form nella pagina dei contatti.

Oppure, se vuoi scoprire i materiali gratuiti che puoi sfruttare per organizzare il matrimonio, clicca qui e vai alle risorse gratuite.