All’inizio dell’anno avevo fatto una promessa e non l’ho mantenuta.
Tra i buoni propositi che mi ero fissata, insieme all’alimentazione più regolare e allo svegliarmi presto la mattina, avevo anche aggiunto di non leggere più i gruppi Facebook dedicati alle spose.
Sono frequentati da pazze isteriche, vere e proprie bridezilla che hanno completamente perso il senso del matrimonio e del passo che stanno per fare.
Infatti, questo post che ho scritto tempo fa, era proprio dedicato a spose come loro: lettera aperta alle spose che stanno perdendo di vista il vero significato del matrimonio.
In uno degli ultimi post che mi hanno fatto salire il crimine una sposa chiedeva consiglio sul rito da celebrare, se era più suggestivo quello in chiesa oppure quello all’aperto, mettendo foto di un rito all’aperto sul prato.
Io non ci ho più visto e ho iniziato un post-pippone (quando mi ci metto sono proprio brava) spiegandole che il rito con cui ci sposa dovrebbe avere un significato particolare e non solo “estetico”.
Non penso l’abbia capita, ma posso usare il mio blog per dare informazioni e scrivere questo bel post che spieghi la differenza tra i tre riti possibili per sposarsi qui in Italia nel 2019.
Differenza tra rito civile, rito religioso e rito simbolico
Siamo in Italia, corre l’anno domini 2019 ed è possibile scegliere di sposarsi nella maniera che si ritiene più affine al proprio modo di essere e al proprio credo.
Pertanto, prima di iniziare a pensare alla data e alla location scelta, è bene che tu e il tuo futuro marito vi parliate sinceramente e decidiate di comune accordo quale tipo di rito sarà ad unirvi in matrimonio.
Ho deciso di scrivere questo post, dal titolo chiaro, per conoscere le differenze tra rito civile, rito religioso e rito simbolico.
Spesso si può pensare siano la stessa cosa, a volte addirittura interscambiabili.
Invece, reputo fondamentale spiegare che per ogni rito si sceglie di promettere amore in maniera diversa. Spero di riuscirci.
La differenza tra rito civile, rito religioso e rito simbolico è tanta. Passa dal luogo della celebrazione, dai vincoli posti, dallo svolgimento.
Ma, soprattutto, dalle promesse che si rivolgono.
Il matrimonio è una faccenda dannatamente seria e anche se sei più concentrata a scegliere l’abito che ti sta meglio o il colore dei nastri, in realtà, si concentra tutto sulla prima parte della giornata: la cerimonia.
Senza quella parte, senza quel rito che vi dichiara marito e moglie, è solo una bella festa.
Ma iniziamo.
1.Rito Religioso
Il rito religioso è ancora oggi il più famoso e, nell’immaginario collettivo della stragrande maggioranza di persone in Italia, è ancora considerato l’unico vero matrimonio.
Devi sapere che il rito religioso ha anche valore legale, si parla di rito concordatario. Vuol dire che in una sola volta ti sposi sia in chiesa che per lo stato italiano. I tuoi testimoni firmeranno due registri: quello ecclesiastico e quello comunale e il parroco vi leggerà gli articoli del codice civile (o alla fine della messa o mentre siete in sacrestia).
Il rito del matrimonio è inserito all’interno della messa. Ecco perché dura così tanto. Una messa standard dura circa 45 minuti, aggiungici il rito del matrimonio, il tuo ingresso e la lettura degli articoli del codice civile, ed ecco che puoi calcolare una durata media di 1 ora.
Prima di sposarti in chiesa è obbligatorio fare il corso prematrimoniale. Modalità e durata dipendono dalla singola parrocchia. Si può fare anche in parrocchie diverse della tua o da quella in cui ti sposerai.
DA SCEGLIERE SE: sei cattolica e credente.
Se per te è importante promettere amore e fedeltà a Dio. Infatti è quello che tu stai facendo. Ti stai sposando in chiesa, davanti ai tuoi amici -certo- ma anche davanti alla comunità cristiana. Stai accettando di seguire il matrimonio secondo gli insegnamenti di Dio.
Se non vai a messa da quando hai fatto la cresima a 15 anni, non ti ricordi nemmeno il padre nostro a memoria e non hai la più pallida idea di quali siano i canti e le letture durante una funzione… io rivedrei il concetto di cerimonia.
RICORDA: i testimoni servono solo per confermare l’ufficialità del matrimonio per lo stato italiano. Quindi devono solo essere maggiorenni. Se il parroco ti fa storie e ti dice che devono essere battezzati, devono confessarsi, fare la comunione, non possono essere divorziati, gay o di altra religione, sappi che sta dicendo cavolate (mente sapendo di mentire!). Quindi fregatene e scegli chi più ti rappresenta e le persone più importanti per te.
Te lo ripeto: i testimoni servono solo per garantire il matrimonio celebrato in chiesa valido anche per lo stato italiano. Non hanno niente a che fare con padrini e madrine di battesimo e di cresima, che invece hanno solo un compito spirituale e quindi sì devono stare ad alcune regole.
Leggi anche: le regole da seguire per il rito religioso
ATTENZIONE/1: ogni parrocchia è come una casa gestita dal parroco. Ogni parrocchia ha regole proprie che è bene conoscere prima di celebrare il matrimonio.
Il parroco potrebbe importi vincoli sugli allestimenti, sulle decorazioni, sul lancio del riso e anche chiedere una tariffa fissa per sposarti.
Inoltre, la parrocchie sono piccole aziende che hanno poco a che fare con il Vaticano. Ogni parrocchia ha un bilancio da far quadrare e i parroci sono in realtà amministratori di una azienda e sì, devono anche far quadrare i conti. Le offerte servono esattamente a quello: a mantenere la chiesa del comune in cui ti sposi.
ATTENZIONE/2: sei in un luogo sacro, che chiede rispetto e buona educazione. Non si entra con abiti scollati, con abiti sexy, con spalle scoperte e in generale in maniera non adeguata. Puoi scegliere qualunque abito, ma durante la funzione di copri. Te lo ridico: si chiama rispetto. Non c’entra niente con il galateo, con obblighi vari. È solo rispetto di un luogo di culto.
2.Rito Civile
È quello che si fa “in comune”.
È il vero e proprio rito del matrimonio, quello in cui tu e lui vi impegnate, l’uno con l’altro, a prendervi diritti e doveri per questa unione.
I diritti e doveri sono chiaramente elencati negli articoli del codice civile che vengono letti dall’ufficiale di stato, che può essere un sindaco o un suo delegato.
La formula è breve e asciutta, non posso negarlo: dura una decina di minuti (firme incluse) e ti fa rendere conto che stai firmando un vero e proprio atto di matrimonio.
DA SCEGLIERE SE: non sei cattolico o non puoi sposarti con rito religioso.
Se non credi in Dio, ma ti vuoi unire in matrimonio, c’è il rito civile.
RICORDA: È possibile che l’ufficiale di stato faccia una breve introduzione prima della lettura degli articoli e accetti di far leggere poesie o brani agli invitati o agli sposi stessi. È bene concordarlo prima, chiedendo disponibilità a chi celebra e organizzando tu stessa gli interventi
Qualche giorno fa ho scritto anche una guida sulle pratiche per il matrimonio civile.
ATTENZIONE: Il rito civile, cioè che abbia valore legale, è possibile solo in alcune location scelte dal comune che hanno avuto il titolo di “casa comunale”.
Se vuoi sposarti con rito civile ma non nella classica sala consiliare puoi chiedere al comune se ha convenzioni con altre strutture (spesso ville da matrimoni o location suggestive).
Questo, però, potrebbe costare molto di più. Sposarsi in location diverse della casa comunale ha sempre un costo extra, che può variare da € 50 a € 1500 -dipende dal singolo comune- e ha tariffe diverse se si è o no residenti.
3.Rito Simbolico
Sempre più frequente ma ancora poco accettato è il rito simbolico e affettivo che non ha valore legale, ma solo un forte significato spirituale per gli sposi.
È un rito completamente nuovo, officiato da un celebrante laico professionista, che costruisce da zero il testo con cui ti vuoi sposare.
Non ha vincoli, quindi è davvero personalizzabile al 100%. Può essere celebrato ovunque, può essere celebrato da chiunque, puoi vestirti e fare quello che ti pare.
Finora è stato scelto sempre di più dalle coppie che non vogliono sposarsi in chiesa ma non si rassegnano al più asettico rito civile
Apparentemente può sembrare un “teatrino”, una imitazione dei matrimoni all’americana, una “farsa”, ma chi lo pensa non ne ha mai visto uno fatto bene.
In realtà è forse il rito più vero, più personale e più emozionante ad oggi possibile.
Ho visto un gran numero di matrimoni nella mia carriera di wedding planner, ma solo durante il rito simbolico ho visto piangere, sinceramente emozionati, tutti gli invitati.
Perché se è vero che manca “la firma”, in realtà ci sono tutte le persone per te importanti e sono presenti al passo più importanti della tua vita.
DA SCEGLIERE SE: vuoi dare un tocco romantico e spirituale alle tue nozze.
.RICORDA: il rito non ha valore legale, quindi dovrai andare nel comune di residenza per sposarti civilmente. Puoi farlo prima o dopo il giorno del matrimonio, tanto è davvero solo una formalità burocratica. Nel tuo cuore e per i tuoi amici sarete sposati con la cerimonia simbolica. E si emozioneranno così tanto da dimenticare che in quel momento non ha valore legale.
ATTENZIONE: se scegli questo tipo di rito devi fare le cose fatte bene. È nuovo e va organizzato in ogni singolo aspetto.
Se durante il rito religioso ci pensa il prete a fare tutto e a darti le indicazioni e durante il rito civile è il sindaco a organizzare la cerimonia, nel rito simbolico devi pensare tu ad ogni dettaglio.
Però io sono una wedding planner e vengo in tuo aiuto in due modi:
– ti lascio questo post con tante info su come organizzare al meglio la tua cerimonia simbolica
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Ora che hai letto la differenza tra rito civile, rito religioso e rito simbolico, spero tu possa scegliere il tipo di celebrazione che davvero fa per te.
Ovviamente non ho incluso la questione divorzio/seconde nozze. Sono tantissime le coppie che scelgono di sposarsi civilmente in prime nozze, quindi il rito civile e quello simbolico non sono più “l’alternativa di serie B” ma sono sempre più una scelta pensata.
Qualunque tipo di rito tu scelga, è fondamentale un ottimo coordinamento e un grande aiuto sia durante i preparativi che il giorno stesso delle nozze.
Cosa puoi fare adesso?
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In foto: matrimonio di Anna e Massimo, fotografo Paolo Lamperti.