Pensavo che scrivere questo post sarebbe stato facile.
Mi dicevo “d’altronde devo solo raccontare di come è andato il giorno del mio matrimonio, che ci vuole?”
Già… che ci vuole?
Dovrei dire che è andato tutto bene ed è stato tutto bellissimo. Ma sarei banale e semplificherei troppo.
Il giorno del tuo matrimonio non si può ridurre ad una frase così semplice e quasi scontata.
Quindi ho deciso di raccontarti il mio sabato 16 marzo 2019 come se fosse un vero e proprio racconto, come facevo tanti anni fa quando scrivevo il blog sotto falso nome e raccontavo per filo e per segno le mie giornate.
Il racconto del mio matrimonio, sabato 16.3.19
Sabato 16 marzo 2019 è finalmente arrivato.
Dico finalmente perché abbiamo iniziato i preparativi 14 mesi prima e quel giorno sembrava davvero lontanissimo. Anzi, dal punto di vista organizzativo, lo era per davvero.
Per me, esperta wedding planner, organizzare il matrimonio è stata una passeggiata di salute.
E sotto data, una volta preparato il timing, ha pensato Alessia a gestire tutto quanto.
Infatti quando tutti mi chiedevano come stavo, rispondevo che ero molto serena e tranquilla. E lo ero davvero.
La mia giornata sabato mattina è iniziata con l’appuntamento dal parrucchiere, mentre si prospettava una caldissima giornata di sole, un vero e proprio anticipo di primavera.
Ore 9.05 ero seduta da Belli Capelli, il mio parrucchiere di fiducia.
Le prove dei mesi precedenti hanno portato a valutare di realizzare una piega mossa che sarebbe dovuta durare tutto il giorno.
Quindi, mentre Giada inizia a lavorare alla mia piega, mi bevo il caffè e chiacchiero con tutto lo staff.
Come da manuale alle 10.30 ero pronta per uscire con la piega migliore di tutta la mia vita.
Piega che, come promesso, sarebbe rimasta perfetta persino il giorno dopo!
Ed ero talmente in anticipo sulla tabella di marcia e sul timing che, nel mentre, mi sono fermata a prendere alcune cose per Dafne da Arcaplanet. Così, con tutta la calma di questo mondo.
Arrivo a casa e Luca si stava facendo la doccia. Io bevo il caffè con suo cugino (e testimone) Stefano, che è stato ospite a casa nostra, mentre Adriana, la sua fidanzata, si stava preparando.
Poi faccio il letto, carico e faccio partire la lavastoviglie e con ancora più calma mi vesto insieme a Luca.
Tubino bianco di pizzo e decolletè fucsia per me.
Camicia bianca e pantalone blu, scarpa blu casual, giacca grigia e papillon giallo per lui.
Collare fucsia abbinato alle mie decolletè per Dafne.
Per le 11.45 partiamo da casa, tutti insieme, direzione La Limonera, Rovellasca (CO), dove si sarebbe tenuta la festa.
Ad aspettarci un aperitivo di benvenuto e… tutti i nostri parenti.
La formula del reverse wedding si è rivelata una meraviglia sotto ogni punto di vista.
Appena arrivati siamo stati accolti da una fortissima emozione generale. C’erano proprio tutti ed erano tutti dannatamente felici per noi.
E so benissimo che non è una cosa così scontata!
L’aperitivo servito nel giardino, al sole, è servito per far conoscere le due famiglie.
I nostri genitori si erano conosciuti pochi mesi prima, ma ovviamente dovevano conoscersi anche tutti gli zii.
Insomma, è stato qualcosa del tipo: “ciao, sono lo zio dello sposo, marito della sorella del papà” contro un “ciao, sono la zia della sposa, sorella della mamma” fino alla presentazione dei cugini, cercando di far capire chi è figlio di chi.
Avere pochi invitati per la prima parte della giornata ci ha davvero permesso di dedicare a tutti la giusta attenzione.
Durante il pranzo siamo riusciti a stare con la nostra famiglia senza ansia ne agitazione.
Solo la mia mamma era molto emozionata: ho visto arrivare la macchina e le sono corsa incontro per aiutarla a scendere. Appena mi ha visto, ha iniziato a piangere e a dire a tutti “andate via, non voglio che mi vediate che piango”.
Baci, abbracci e saluti, alle 13.15 circa eravamo già tutti seduti al tavolo, un lungo tavolo imperiale che riempiva la sala.
Due antipasti, due primi, un secondo in cui ci sono state foto, baci, saluti, abbracci, risate e anche qualche gaffes!
Il timing parlava chiaro: entro le 15.30 io, Chiara e Paola, le mie testimoni, saremmo dovute salire per prepararci.
Al piano di sopra, in una stanzetta riservata, ci aspettavano le make-up artist, le vestagliette coordinate e tantissime foto della preparazione.
La cerimonia sarebbe iniziata alle 17 e noi siamo riuscite a fare ritardo, anche se ancora mi chiedo come visto che alle 16.40 ero già pronta, truccata e quasi vestita!
In ogni caso fino ad allora devo dire che sono stata tranquilla, serena e lucida per tutto il tempo.
Salutare tutti i parenti prima e fare il pranzo con calma ci ha rasserenati e ci ha permesso di goderci tutta la giornata.
Ma lì, con il bouquet in mano, la stanza del cambio improvvisamente vuota e silenziosa, con le mie testimoni già in sala, al loro posto, Dafne in braccio, il bouquet in mano e Alessia che dava le indicazioni alle damigelle… ho iniziato ad emozionarmi.
Scendo le scale, vedo le damigelle entrare, Ale mi dice qualcosa e io parto.
E mentre entro, mi emoziono e mi agito.
Inizio a pensare “oddio, sono tutti qui, tutti mi stanno guardando, dov’è Luca, dov’è Luca” e così cerco lo sguardo di Luca, lo fisso e cammino.
Mi rendo conto che sto aumentando il passo e penso che me ne frego, che sono a disagio e voglio arrivare da lui.
Ho percorso i 15 metri in 16 secondi… i video fatti dagli amici lo dimostrano!
(poi, nei giorni successivi, Luca mi confesserà che avrebbe preferito che percorressi la corsia molto più lentamente per assaporarsi il mio ingresso e guardami con calma…)
Arrivo e sono ufficialmente emozionata.
Mi guarda, annuisce e mi dice “sei meravigliosa”.
Ci sediamo, Canetta scondinzola appena lo vede e come sempre lo vuole salutare a modo suo, quindi inizia la celebrazione.
Claudia Carbonara si conferma davvero la migliore celebrante di matrimoni.
La cerimonia è stata un successo enorme e dietro di noi sentivo i nostri ospiti emozionarsi, sorridere, ridere e sospira di tenerezza… tutto questo in un’unica celebrazione!
Si sono emozionati al mio ingresso, hanno sorriso sentendo le parole che raccontavano di noi, hanno riso di gusto quando Luca ha adottato Dafne e subito dopo hanno sospirato di tenerezza quando Luca ha preso le fedi dal collare di Dafne.
Emozione a mille durante le promesse che ci siamo letti l’un l’altro, lacrime copiose in generale.
E poi la felicità, la felicità vera di due persone che si sono unite in matrimonio.
Da questo momento in poi, abbiamo completamente mollato gli ormeggi.
Abbiamo tagliato la torta, siamo scappati al parco per le foto, abbiamo camminato in mezzo alla strada con le signore del paese che ci salutavano e facevano gli auguri.
Poi siamo stati letteralmente sequestrati da amici e parenti per foto e saluti, per due ore ho un black out totale!
Tanto che… ad un certo punto ho realizzato che non ero ancora stata con le mie amiche e sono corsea a cercarle.
Poi la band, i mitici Jaspers, gruppo di cui io e Luca siamo proprio fan che hanno fatto uno show solo per noi facendo divertire tutti!
Non solo: da fan sfegatata ho la mia canzone preferita di questo gruppo e ho avuto l’onore di sedermi davanti a loro per un concerto privato, con quella canzone cantata solo per me (con me che la cantavo tutta insieme a loro, come la peggiore groupie sulla faccia della terra).
La serata è terminata dopo l’1, quando tutti ci hanno salutato per andare a casa.
Io, Luca, Stefano e Adriana abbiamo realizzato di non aver toccato più cibo dopo il pranzo di mezzogiorno e avevamo fame!
Cosa abbiamo fatto, dunque? Siamo andati da McDonald a mangiare!
Io sono entrata da Mc vestita da sposa, tutti che ci osservavano stupiti fino a scoppiare in un boato enorme di applausi poco prima di uscire.
Un ricordo stupendo di una giornata molto molto bella!
Le foto che vedete sono alcune mie, altre sono una breve anteprima di Luciana Ognibene, l’unica fotografa a cui ho pensato per avere le foto del mio matrimonio!
Non sono tutte, alcune le ho conservate per dopo.
Mica posso svelare tutto subito… ho un intero blog da riempire!
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