[DISCLAIMER: questo post sarà ad alto tasso di #simpaticadomani. Non sarò politically correct, non sarò carina e tenera né accondiscendente. Ti racconto le cose dal punto di vista dell’organizzazione. E non è piacevole.]

Il matrimonio è un vero e proprio evento, e non una semplice festa.

Qual è la differenza tra una festa e un evento? La pianificazione.

La festa “va come va”. Ci sono due o tre momenti pianificati, si mettono insieme e si spera che vada tutto bene. C’è del cibo da servire, della musica, il taglio della torta, ma queste cose accadranno in momenti assolutamente casuali, random. Ogni cosa sarà lasciata all’organizzazione fatta al momento.

Pensa alla tua ultima festa di compleanno: hai cercato un bel vestito, invitato le persone, allestito la torta, ma poi è andato tutto in maniera abbastanza liscio, casuale, lasciando gli ospiti liberi.

E la stessa cosa accade alle feste aziendali, a battesimi e comunioni.

Ma non ai matrimoni, non più.

I matrimoni sono veri e propri eventi, che funzionano solo grazie a una pianificazione.

Hanno un’inizio e una fine ben precisi: la cerimonia inizia a una certa ora (e il ritardo esagerato non è più tollerato), il catering/ristorante dà orari chiari e tempistiche organizzate con la cucina, troppo ritardo o troppo anticipo possono creare complicazioni (cibi rovinati, cucina rallentata), la location stessa affitta lo spazio a ore, e l’ora di fine è concordata da contratto.

Quando si hanno limiti di questo genere in un evento complesso come un matrimonio, la pianificazione non è più necessaria, ma fondamentale!

E le variabili devono essere “tenute sotto controllo”.

Ovviamente nessuno ti vieta di fare un matrimonio rilassato, lasciato libero, senza pianificare nulla se non i tempi standard dati dal catering, ma se la pensi così probabilmente non stai leggendo questo post!

Ora, mi rendo conto che queste parole mi fanno passare come un controllore furioso e pazzo, come la Signorina Rottermeier degli orari, ma ci tengo moltissimo a far capire il concetto per evitare delusioni a monte.

Andare troppo lunghi, ritardare pensando “ma sì, tanto ho tempo”, fregarsene delle indicazioni perché ci si vuole divertire portano a non avere più tempo per nulla. Arriva la fine, tutto intorno a te viene smontato, e la festa è già finita.

Invitati al matrimonio: problemi e ritardi

Le variabili di cui parlo sono date dagli invitati. In questa stagione wedding mi è capitato spesso che i vari gruppi di invitati organizzino varie attività: giochi, momenti di intrattenimento, sorprese, scherzi e discorsi di auguri.

Sulla carta sembra tutto bello, nella realtà si traduce in un vero e proprio disastro, dato da una variabile che gli invitati proprio non tengono conto: il tempo.

Discorsi degli invitati

I discorsi di auguri possono essere una bellissima idea. Tu chiedi a qualcuno, 2 o 3 persone, di dire qualche parola, magari ai testimoni o ai genitori, ed è tutto bello.

Come si organizzano? Si avverte la cucina che ci saranno discorsi, dando un tempo indicativo (diciamo 10 minuti), poi si chiede a chi si occupa della musica di fornire un microfono e al fotografo di prepararsi per le foto.

Poi, però, prendono il microfono anche gli altri invitati, che nel frattempo si sono fatti coraggio e i 10 minuti preventivati diventano 30. La cucina pre-allertata è in difficoltà e teme che se la portata arriva scotta o non perfetta, magari gli invitati dicono che non si è mangiato bene e il ristorante detesta prendersi colpe per qualcosa che non è dipeso direttamente da loro.

Inoltre, gli altri invitati che hanno preso il microfono rompono l’atmosfera magica raccontando cose imbarazzanti o facendo discorsi fuori luogo (sì, capitato anche questo).

Che si fa? Si bloccano? Si toglie il microfono perché non concordato? Se accade, l’invitato si scoccia perché non ha avuto una possibilità, se lasci il microfono la sposa si scoccia perché stanno perdendo tempo e magari di quella persona, a lei, non fregava nulla.

Giochi per gli sposi matrimonio

C’è sempre qualche parente che pensa di animare il matrimonio facendo il classico gioco da matrimonio.

Viene organizzato da un ristretto gruppo di invitati, e il gioco preventivato risulta sempre essere troppo lungo, gestito male, noioso per gli sposi e per tutti gli altri ospiti. Perché non conoscono quegli amici, perché non conoscono le dinamiche di quel gruppo di persone, perché magari loro con quelle persone non ci andrebbero nemmeno a mangiare una pizza e l’unico motivo per cui sono lì è solo per affetto degli sposi.

Le modalità di organizzazione sono le stesse: si avvisa la cucina del momento, si chiede al fotografo di fare qualche scatto, ed eventualmente un microfono a chi si occupa della musica.

Peccato che se per gli invitati il gioco dura “5 minuti”, nella realtà si trasforma in oltre 20 minuti di attività.

Finisce che il resto delle persone stanno in disparte attendendo che tutto ciò finisca.

Il video sorpresa per gli sposi

10 anni di agenzia, almeno 15 come interesse ai matrimoni e ho visto 1 solo video fatto bene.

1 solo in tanti anni di eventi è una media molto bassa, lo riconoscerai anche tu.

Il video, di solito, è un fotomontaggio di auguri, di messaggi tipo Mtv degli ultimi anni, che inizia con le foto da bambini degli sposi, più o meno tenere e/o imbarazzanti, continua con le foto di coppia prese da Facebook, quindi in bassissima risoluzione e infine si conclude con gli auguri.

Tutto ciò dura almeno 10/12 minuti, a cui si aggiunge il tempo per montare telo e video proiettore, risolvere problemi tecnici (sempre!), discorso che anticipa il video.

Stiamo parlando di altri 30 minuti fermi, bloccati, immobili. E i video, mi spiace dirlo, sono sempre brutti. SEMPRE.

Gli scherzi agli sposi

Lo scherzo organizzato è sempre, sempre e dico sempre al limite dei danni: cose sporche, pesanti, che vengono lasciate in giro e a cui devono poi porre rimedio i poveri camerieri.

Spesso viene fatto a caso, in un momento assolutamente sbagliato, magari prima del taglio della torta proprio mentre tutto lo staff sta preparando la torta all’esterno e non si può lasciare una composizione di pasticceria per troppo tempo all’aperto, al caldo.
Oppure sta tramontando il sole e il tempo a disposizione è proprio poco per avere luce naturale da sfruttare. Tutto questo è stato chiaro desiderio degli sposi quando hanno fatto l’appuntamento col fotografo, non un capriccio lavorativo.

Negli anni ho visto: tazze del water coperte di Nutella (portato in sala, mentre si sta mangiando) in cui la sposa, a mani nude, vestita di bianco, doveva trovare una chiave per aprire cassaforte coi regali, di solito monetine. Stessa variante con i palloncini pieni di coriandoli (scoppiati in sala, lasciando coriandoli e pezzi di lattice in giro) o un blocco di cemento da rompere a picconate (lasciando questo blocco in mezzo a un cortile antico).

Premesso che non mi fanno ridere, MAI, la cosa che più mi fa chiudere la vena è il menefreghismo generale che aleggia intorno al gruppo degli amici, che vogliono fare cose e se ne fregano se non si può.

Vogliono lanciare coriandoli fuori dalla chiesa quando è stato espressamente vietato e gli sposi vanno incontro a una multa? Rovinano un arredo, un decoro, si buttano in piscina, fanno qualcosa che da contratto è vietato? Risposta media: chissenefrega, tanto pagano loro.

So che lo dicono sull’onda dell’esaltazione del momento, ma resta davvero molto brutto.

Sono cose imbarazzanti, fatte in momenti assolutamente fuori luogo, magari racconti di feste goliardiche di fronte alla famiglia del marito/moglie e ai capi? Non ci pensano, fanno ridere quel gruppetto e va bene così.

Agli sposi magari piacciono pure, in teoria, o almeno le accolgono con classe e spirito, ma quando poi arrivano a fine serata senza aver sfruttato i servizi per cui hanno pagato, si arrabbiano.

La band di un matrimonio, a un certo punto della serata, dopo video, scherzi, discorsi e la sposa che aveva chiesto un lungo servizio fotografico, mi dice: “Ma noi suoniamo oppure no?”

Vorrei sapere tu cosa avresti fatto al posto mio.

La band è stata pagata dalla sposa per fare animazione e farli ballare, ma gli amici volevano fare i loro giochi. Come si risolve?

In un altro caso, un gioco organizzato dagli amici ha bloccato la festa per 30 minuti perché avevano calcolato male i tempi, facendo perdere 30 minuti alla band che gli sposi avevano pagato profumatamente e su cui avevano grandi aspettative.

Per far recuperare la band, la festa è andata avanti oltre l’orario concordato, ma per “colpa” di quel momento, i ragazzi si sono trovati a pagare un extra time non calcolato all’inizio.

Sono matrimoni andati, nonostante tutto, benissimo, ma resta sempre un po’ di insoddisfazione generale.

Quindi, se sei un invitato pensa bene a cosa fare quel giorno. Chiedi agli sposi se hanno piacere a qualche scherzo o gioco, e se ti dicono “NO”, non insistere.

Se sei la sposa, cerca di capire tramite testimoni e genitori se qualcuno sta organizzando qualcosa e inizia a preavvertire chi di dovere per evitare di arrivare lunga con i tempi.

Sicuramente un buon coordinamento può aiutare a tenere sotto controllo la situazione e a mediare tra invitati molto esuberanti e fornitori che ci tengono a fare il loro lavoro.

Sì, è un lavoro complicato che qualcuno deve pur fare.

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