Rito civile in location è una soluzione che le coppie scelgono sempre più spesso.
Finalmente il rito civile perde quel mito di matrimonio di serie B che si è portato dietro per troppi anni e diventa la scelta consapevole delle coppie anche in prime nozze.
Sicuramente la possibilità di creare un rito personalizzato al 100% e di celebrarlo dove si preferisce hanno dato un bel boost a questo cambiamento.
D’altronde, sono sicura che anche tu conosci delle coppie che non sono credenti ma si sono sposati in chiesa “perché si fa così” o, peggio, “perché la mamma ci teneva tanto”.
In realtà, la scelta di un tipo di cerimonia o dell’altra, qualora non ostacolata da problemi gravi come, ad esempio, un divorzio post matrimonio, nel 2022 è un’argomento che la coppia affronta in maniera matura e condivisa.
Non a caso, nel form della pagina contatti del mio sito (che puoi compilare se vuoi avere informazioni) chiedo anche quale tipo di cerimonia viene svolta, perché non è più così scontato che si tratti di quella religiosa.
In ogni caso, in qualità di esperta che ti svela i retroscena dell’organizzazione del matrimonio, eccomi a raccontarti quello che nessuno ti dice sul rito civile.
Del rito civile in location ne ho parlato in maniera chiara e diffusa anche nel mio libro: LA BIBBIA DEL WEDDING – Tutto quello che devi sapere per organizzare il matrimonio. In vendita su Amazon!
Rito civile in location: quello che nessuno ti racconta
Avete scelto di sposarvi con rito civile ma in una location mozzafiato: nel prato di una villa antica, in un bosco o su una spiaggia.
Leggi bene questo post prima di continuare con l’organizzazione.
Il rito civile è valido solo nelle case comunali
Il rito civile in location è valido solo in quelle che sono definite “case comunali”. Cioè, non è come in America che chiunque può sposare perché è la persona a dare l’ufficialità all’unione. In Italia l’ufficialità è data dal luogo.
Il titolo di casa comunale non è una cosa che puoi richiedere per un giorno in comune, non puoi andare in comune e dire: “Mi date il permesso per sposarmi in quella Villa?”. Non funziona così. Si ottiene attraverso un bando, che viene rinnovato annualmente, che segue procedure complesse e complicate.
Quindi, se i tuoi amici si sono sposati in quella Villa con rito civile ufficiale 5 anni fa, non è detto che oggi sia ancora possibile farlo perché la proprietà potrebbe non aver voluto rinnovare il permesso.
Come accertare che sia una casa comunale
Quando vai a fare il sopralluogo, sii schietta e sincera. Dopo la presentazione iniziale, in cui farete il giro con con la persona responsabile e vedrete quali sono le zone a disposizione, chiedi in maniera diretta se puoi sposarti lì.
E se ti risponde di sì, fai queste 3 domande:
– di solito esce il Sindaco in persona o un assessore?
– quanto vuole il Comune per la celebrazione?
– ci si può sposare anche fuori orario o l’orario lo decide il Comune?
Se non è casa comunale, semplicemente già alla prima domanda la persona non potrà rispondere e dovrà ammettere che si tratta di una cerimonia simbolica.
Sia chiaro, non è discriminante e non sto dicendo che sono meglio o peggio l’una o l’altra (tra l’altro, io preferisco sempre la simbolica, tra poco ti spiego perché), ma ti sto solo preparando all’appuntamento, a fare le giuste domande.
I costi nascosti del rito civile in location
Leggi bene quello che ti sto per dire: il rito civile in location ha un costo.
Il costo è stabilito dal Comune, è insindacabile, non si può trattare ed è in aggiunta a tutto quello che chiede la Villa.
Inoltre, il costo che il Comune chiede per celebrare il rito civile non include nulla.
I Comune, per la mia esperienza, chiedono da 100 € a 1.500 € per celebrare il rito in Villa nella casa Comunale. Questo costo non include nulla: prevede SOLO la presenza del Sindaco o di un suo delegato (assessore o impiegato comunale).
Non ti permettono di sapere chi sarà presente a celebrare il tuo matrimonio in Villa. Nei comuni piccoli spesso è il sindaco in persona a farlo, nei comuni più organizzati hanno una persona strutturata per farlo, nella maggior parte dei casi mandano un impiegato a caso, che se già si presenta in ordine e non in ciabatte, scocciato per essere lì invece di essere a casa, è già un successo.
Con i soldi che versi al Comune NON STAI COMPRANDO NULLA. Non stai comprando un testo pronto con delle poesie, non stai comprando il diritto di scegliere chi celebra.
Il rito civile dura letteralmente 3 minuti ed è fatto così:
- nella prima parte il Sindaco chiede agli sposi verifica della loro identità, cioè se lì presente ci sono il Signor Luca G., nato a Milano… e la Signora Claudia G., nata a Como…;
- quando le identità sono accertate, si procedere a chiedere se il Signor Luca G. ha scelto di prendere in moglie la qui presente Signora Claudai G. e poi la stessa domanda viene posta alla sposa;
- una volta che le loro identità sono state verificate, si darà lettura agli articoli del codice civile;
- poi si chiederà ai testimoni (uno a testa, nessuna deroga) della loro identità;
- infine si rileggerà l’atto di matrimonio.
Penso che sia la cosa meno romantica sulla faccia della terra.
E pure un po’ noiosa. D’altronde, il matrimonio è un atto pubblico e come tale deve seguire una certa rigidità e formalità. Non ci puoi fare nulla.
Credenze sul rito civile del matrimonio
Adesso ti dirò una cosa scioccante: nel rito civile NON E’ OBBLIGATORIO lo scambio degli anelli né delle promesse.
Semplicemente, nell’atto che hai appena letto non sono previste. Quindi, a un certo punto, il Sindaco o chi per esso dirà: “Avete portato gli anelli? Bene, scambiateveli”.
E le promesse si riducono al semplice “Sì” che vi siete scambiati quando avete accettato di essere marito e moglie.
Certo, potete dirvi qualcosa, ma sarà sempre a discrezione della persona che celebra a gestire la faccenda.
Come risolvere il problema?
Purtroppo hai solo tre soluzioni:
- aggiungere al costo già elevato del matrimonio anche questi soldi da dare al Comune solo per la firma;
- cercare la Location che fa pagare meno il rito civile;
- spostare il rito civile a un altro giorno, magari prima o dopo, così da allungare anche i festeggiamenti.
Ti consiglio il punto numero 3, risparmiare i soldi da dare al Comune e investirli in una celebrazione simbolica che sia sentita, emozionante e molto più vera e partecipata di quella civile.
Tanto, per i tuoi invitati sei sposata il giorno in cui ti vedono con l’abito bianco.
Se oggi andassi in comune e indossassi una fede, a nessuno cambierebbe nulla. Sarà solo quanto ti vedranno con l’abito bianco, entrare con la marcia nuziale e il bouque in mano che sarai realmente sposata.
E se la cerimonia sarà stupenda, bellissima ed emozionante, a nessuno importerà della mancanza della firma.
D’altronde, se già vivete insieme tutti sanno che siete una coppia anche se non avete mai firmato nulla di ufficiale (oddio, secondo me il mutuo è più legante di un matrimonio). Cosa cambia la presenza di una firma quel giorno?
L’unico modo per evitare problemi è andare un altro giorno nel vostro comune di residenza, fare la celebrazione nella sala consiliare e firmare. 5 minuti e siete fuori.
Poco romantico? Sì, ma penso sarebbe stato peggio lo stesso effetto indossando un abito da sposa e creando aspettative nei tuoi amici, nella mamma e nella nonna.
Se hai domande, o vuoi saperne di più su come gestire il rito civile puoi chiedermi informazioni e consulenza. Clicca qui, compila il form e ti contatterò per una chiacchierata senza impegno.
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Foto copertina: Matrimonio di Chiara e Niccolò, Castello di Scipione.
Foto di Claudia Girola, Coordinamento: Colorato di Pink