Sono sicura che, in questi giorni, almeno una volta, ti sarai chiesta: come gestire caparre e contratti se hai spostato, o stai per spostare, il matrimonio? Sulla questione soldi e fornitori del matrimonio ho scritto spesso: ho parlato di contratti, di acconti e di quando vanno versati, informazione necessaria per parlare poi del budget delle nozze e di quanto costano i vari fornitori. Non ho mai parlato, invece, di come gestire caparre e contratti nel caso in cui ci si trovasse a dover rimandare le nozze, sia prima del coronavirus che nel mezzo di questa pandemia. Sinceramente non l’ho mai fatto perché, finora, si è trattato di un evento (almeno per me) più unico che raro. Prima della pandemia il matrimonio veniva spostato a causa di gravidanza/lutto gravi oppure annullato in caso di rottura del fidanzamento. Nei casi più comuni ogni fornitore aveva la propria politica: in caso di spostamento si cercava una nuova data e si teneva valido l’acconto già versato, in caso di annullamento la coppia perdeva tutte le caparre. Facile. Poi arriva il Coronavirus e mette in ginocchio non solo la popolazione mondiale, ma anche il settore dei matrimoni. Le spose non sanno se riusciranno a sposarsi, i fornitori non sanno se riusciranno a lavorare. Nessuno di noi poteva mai immaginare qualcosa di simile, di poter dire di aver vissuto una situazione surreale.

Come gestire caparre e contratti se hai spostato il matrimonio per colpa del coronavirus

Io stessa, prima di scrivere questo post, ho studiato molto: ho letto quello che c’era a disposizione, mi sono consultata più e più volte con la mia avvocata di fiducia nelle questioni wedding, mi sono confrontata con gli altri fornitori e ho anche cercato di capire on line cosa succedeva alle spose di altre regioni.

Quando sarà il tuo matrimonio?

In questo momento è prioritario ragionare sul periodo in cui avresti dovuto festeggiare il tuo matrimonio. Se sei una sposa di marzo e aprile hai già dovuto spostare tutti i festeggiamenti senza se e senza ma. E sei stata coraggiosa, perché hai fatto una grande scommessa sulla futura data. In questo caso, immagino, vista la situazione molto complicata, tutti i fornitori sono stati molto disponibili a collaborare tra loro per trovare una nuova data insieme. Dopo poche settimane, capito che la situazione non si sarebbe risolta a breve, anche i matrimoni di maggio 2020 sono stati spostati tra settembre e ottobre con le stesse modalità. E ad oggi anche le spose di giugno, o almeno la maggior parte di loro, stanno lavorando per spostare il matrimonio. Purtroppo, però, le date di settembre e ottobre si stanno riducendo e sono rimasti disponibili solo i giorni infrasettimanali. Quindi si è anche fatta strada l’opzione di rimandare le nozze di un intero anno. Però la paura ha ormai preso tutti e ogni sposa del 2020 sta valutando di rimandare di un anno intero il matrimonio, adducendo però a diritti che non hanno. Infatti, se nel caso delle spose di marzo e aprile 2020 c’è uno spostamento obbligatorio perché in corso un Decreto ufficiale che impedisce la celebrazione dei matrimoni e vieta l’aggregazione, è ragionevole pensare che per le spose di maggio e giugno 2020 forse le restrizioni saranno minori (forse!) ma non avranno tecnicamente tempo, né loro né i fornitori, di terminare l’organizzazione delle nozze. Il matrimonio dopo l’estate si farà? Quanto mi piacerebbe saperlo! Se lo sapessi, potrei scommettere qualunque cosa e vincere. Invece, come tutti, non posso far altro che valutare la situazione e agire di conseguenza. Ad oggi, se sei una sposta di luglio, agosto, settembre o ottobre, secondo me non devi rimandare. Se proprio ti fa sentire tranquilla, chiedi a tutti i fornitori di opzionare una data-cuscinetto, ma aspetta a rimandare tutto. Prevedere la situazione così a lungo termine è impossibile. Ai primi di febbraio tutti gli specialisti dicevano che il virus in Italia non sarebbe mai arrivato, che era solo una banale influenza e che bastava prestare attenzione e lavarsi le mani e che la mascherina non serviva. Il 23 febbraio siamo stati chiusi in casa per evitare la diffusione del virus e non puoi più andare in giro senza la mascherina. Con questa premessa, come puoi pensare di sapere cosa accadrà addirittura tra 6 mesi?

La questione dei contratti e delle caparre

La prima cosa da fare mentre valuti lo spostamento è prendere in mano il contratto che hai firmato con il fornitore e leggere quello che c’è scritto in merito a spostamento di data o restituzione della caparra. Se non c’è scritto nulla, o peggio, non c’è proprio contratto (no, il preventivo con la cifra del matrimonio non è un contratto valido), allora dovete sedervi a tavolino e trovare un accordo. Tutti i fornitori sono disponibili a tenere la caparra già versata anche per il prossimo anno? Bene, allora puoi interrompere la lettura dell’articolo qui. Qualche fornitore ti ha detto che per le tue nozze da luglio in poi può darti disponibilità di data nel 2020 ma non ha intenzione di prenotare una nuova data nel 2021, salvo versamento di una nuova caparra… sappi che ha ragione. Sai perché? Perché, per il mese di luglio, non c’è nessun divieto in corso. E se decidi di annullare il contratto, non puoi nemmeno pretendere la restituzione della caparra (nonostante l’articolo 1463 del codice civile, di cui hai sentito parlare). Infatti c’è una bella differenza tra Decreto Legge (cioè le disposizioni ufficiali emesse dal capo dello stato) e il periodo di emergenza stabilito dall’OMS. OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, parla solo di periodo di emergenza e fissa i termini secondo cui la situazione si risolverà prevedendo un discreto margine di tempo. Quindi la data del 31 luglio 2020 di cui ogni tanto si parla riguarda il termine massimo fissato, ma è solo una indicazione. Vuoi la versione spiccia? Ad oggi per settembre non ci sono blocchi di alcun genere quindi se uno dei tuoi fornitori non vuole spostare ha ragione a poterlo fare e se tu rinunci ai servizi che hai già prenotato si tratta di recesso unilaterale del contratto. Ti ho detto questa cosa perché , ne sono sicura, hai sentito parlare dell’articolo 1463 del codice, quello che parla della restituzione della caparra in caso di impossibilità per causa di forza maggiore. Prendi tutto con le pinze e fai le giuste riflessioni. Sei una sposa di aprile e hai annullato il matrimonio a causa del coronavirus, cioè non ti sposi più. Tutti i fornitori ti devono restituire la caparra? No, non tutti. Sono tenuti a restituirti la caparra solo quelli che, al momento dell’annullamento, non hanno ancora prestato lavoro (quindi fotografi, musicisti…). Se hanno già prestato lavoro (come potrebbe essere la wedding planner o la fiorista se ha già comprato i fiori) sei autorizzata a non saldare il lavoro, cioè la parte finale, ma devi comunque pagare la parte del lavoro effettuato. E nel caso dell’atelier? Devi comprare il bene anche se il matrimonio è annullato. Perché l’abito ordinato e modificato è come se fosse stato usato. Le cose personalizzate, ovunque, non vengono mai rimborsate. Come vedi generalizzare non è mai facile e spero con questo post di averti dato qualche indicazione più chiara.

Riassumendo

Se il tuo matrimonio è fissato in una data lontana, opziona una nuova data che ti fa stare tranquilla ma non spostare nulla, soprattutto se non c’è alcun Decreto in corso. Ignora le trasmissioni e i talk show sul coronavirus e tutti gli articoli di chi sa esattamente cosa accadrà nei prossimi mesi. Sono come le previsioni del meteo: inaffidabili e inattendibili. Se i tuoi fornitori non vogliono rimandare al 2021 o chiedono una maggiorazione di prezzo per l’anno nuovo, sappi che non hanno tutti i torti e non sono “brutti-cattivi-ti-vogliono-fregare” L’articolo 1463 del codice civile è da prendere con le pinze. Le spose NON hanno sempre ragione.

Infine

Spero per te che abbia scelto di assumere una wedding planner o, ancora meglio, una wedding coordinator. Perché tutto questo smazzamento di mediazione/spostamento/ripianificazione se lo fa lei mentre tu puoi dormire davvero sonni tranquilli. Non l’hai ancora fatto?

Cosa puoi fare adesso?

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