In questo momento sei molto preoccupata che la cerimonia simbolica senza rito civile non verrà presa sul serio. Invece, in questo post, ti presento ben 10 motivi per cui sarai contenta di aver fatto solo la cerimonia simbolica lasciando il momento del rito civile a un’altra data!
Quando si inizia a organizzare il matrimonio, una delle prime cose su cui la coppia deve essere d’accordo è il tipo di cerimonia: religiosa, civile o simbolica?
La differenza tra le cerimonie è spiegata in diversi post del mio blog, oltre che all’interno del mio libro La Bibbia del Wedding. L’argomento, al giorno d’oggi, è così delicato e importante che si è meritato diverse pagine all’interno del manuale che ho scritto per aiutare le spose fai-da-te a organizzare le nozze.
Fino a qualche anno la cerimonia simbolica nemmeno esisteva. Anzi, se parlavi a qualcuno della possibilità di sposarti “all’americana”, tutti pensavano a qualcosa di trash, più simile a un film di Vanzina che a una commedia romantica.
E, nonostante oggi la scelta di una cerimonia civile sia ormai fatta in maniera cosciente dal 50% delle spose (statistica assolutamente personale, basata sui numeri dei miei matrimoni), porta con sé ancora molta diffidenza.
Anche chi l’ha scelta in maniera consapevole si trova a dover gestire emozioni e situazioni alle quali non era preparata.
Comunque, prima di addentrarmi nella parte calda di questo post e spiegarti perché la cerimonia simbolica senza rito civile è stupenda ed è una scelta sempre azzeccata, facciamo un piccolo riassunto.
Cerimonia civile: lettura degli articoli del rito civile e dell’atto di matrimonio da parte del Sindaco del Comune o di una persona da lui delegata, rito legale ma emozionante quanto la lettura della bolletta del gas.
Cerimonia simbolica: momento romantico e stupendamente emozionante, con coinvolgimento non solo degli sposi ma anche degli amici e delle famiglie, officiata da celebrante laico che saprà rendere perfettamente il momento, senza alcun valore legale ma un fortissimo valore sentimentale.
Quindi, tutte le cerimonia civili possono essere simboliche, non tutte le cerimonie simboliche possono essere civili.
Quando inizi a organizzare sei convinta di voler unire i due momenti, cioè far seguire la cerimonia civile a quella simbolica, unire la parte emozionante e coinvolgente a quella legale. D’altronde in chiesa si fa così, giusto?
Vero, peccato che questa eccezione sia frutto di un accordo tra Stato e Chiesa, durante i Patti Lateranensi (lo so, adesso a scuola vorresti essere stata più attenta durante la lezione di storia dei primi del 900).
Se sei arrivata a leggere questo post, stai scoprendo a tue spese che le cose sono leggermente diverse, ti sei dovuta ricredere sulla questione e vuoi essere rassicurata sul fatto che cerimonia simbolica senza rito civile sarà la scelta migliore che tu possa fare.
Io ti rassicuro con un elenco di ben 10 punti. Vediamo li insieme.
10 motivi per cui fare la cerimonia simbolica senza rito civile
1. Scelta senza vincoli del luogo della cerimonia
Il rito civile per essere valido può essere celebrato solo in luoghi preposti dal Comune chiamati Casa Comunale. Oltre all’Ufficio del Sindaco e alla Sala Consiliare, il Comune decide di assegnare questo titolo ad alcuni luoghi particolarmente suggestivi. Questa assegnazione avviene tramite una richiesta specifica, lunga e complessa e non è nemmeno detto che venga accettata. Non è un permesso temporaneo, ma una vera e propria nomina. Inoltre, il titolo, così come viene assegnato, può anche essere revocato.
Quindi non tutte le location di matrimoni sono Case Comunali e anche se durante i sopralluoghi i responsabili ti dicono che “sì, si possono celebrare matrimoni civili”, sii pignola e chiedi lumi. Inoltre, il giorno dopo chiama il Comune in cui la Villa ha sede, parla con l’ufficio anagrafe e chiedi conferma dell’effettiva disponibilità.
Non solo. Se trovi un assessore comunale piuttosto pignolo, scoprirai che i registri civili non possono stare proprio dovunque, ma solo in zone ben precise. C’è una location a Bergamo che ti fa fare la cerimonia ovunque nella villa, poi però gli sposi con i testimoni dovranno andare nell’ufficio del titolare per la firma, perché i registri possono stare solo lì.
In questo modo scoprirai che i posti dove fare il rito civile valido sono pochissimi e non tutti belli (oltre che costosi, ma questo lo vediamo più avanti). Slegare i due momenti, cioè valutare di fare la cerimonia simbolica senza rito civile ti permetterà di poterti sposare dove davvero desideri.
2. Scelta senza vincoli della data e dell’ora della cerimonia
Sei fortunata e la Villa dei tuoi sogni è anche casa comunale, quindi potrai fare il rito civile con valore legale lo stesso giorno. Però scopri che non sposano in alcuni giorni (magari la domenica) e che non puoi proprio scegliere l’ora che preferisci.
Questo limite è dato dalla disponibilità del personale del Comune. Infatti, i registri civili possono essere spostati nella Casa Comunale solo da un addetto del Comune, e questa persona dovrà venire a celebrare magari di domenica o di sabato pomeriggio, in piena estate, quando vorrebbe essere al mare o a stare a casa con la famiglia. Sicuramente gli verranno pagati gli straordinari, ma è altrettanto vero che questa persona si “brucia” un giorno per stare dietro a una coppia di sconosciuti.
Ora, so perfettamente che fa parte dei suoi doveri, ma sappiamo anche che alla fine ci tocca stare alle regole imposte.
Differenziare i due momenti, quindi fare la cerimonia simbolica senza rito civile permette di poter scegliere davvero tutto, non solo il luogo della cerimonia (vedi punto 1) ma, soprattutto, l’ora e la data che preferisci.
3. Notevole risparmio economico
Quello che nessuno ti dice (tranne io, lo dico chiaramente nel mio libro La Bibbia del Wedding -permettimi un po’ di pubblicità-) è che il rito civile in una Casa Comunale diversa dall’Ufficio del Sindaco… costa!
Quanto? Una cifra compresa tra 100 € e 1.500 €, deciso in maniera totalmente arbitraria. Di sicuro i non residenti hanno tariffe molto più alto rispetto ai residenti, ma anche per loro le nozze al di fuori della sede comunale hanno un costo. I costi sono elencati in maniera trasparenti sui siti dei Comuni italiani. Oddio, non tutti sono proprio così tecnologici da aver aggiornato la pagina, ma puoi risolvere il dubbio con una semplice telefonata all’ufficio anagrafe.
Diciamo che la media (in Lombardia, dato ad aprile 2021) è di circa 800 €. Per cosa? Nulla. Solo far portare i registri comunali all’ora che ti interessa, leggere gli articoli del codice civile, leggere l’atto di matrimonio e fare le firme. Stop.
Il messo comunale non ha obbligo di scrivere due parole, non deve leggere nulla (i più brillanti magari leggono una poesia), non deve fare nulla di più del suo lavoro.
Sì, mi spiace, è un atto pubblico e come tale viene gestito. Siamo noi che ci mettiamo più emozione di quella che effettivamente c’è.
Separare il momento del rito civile ufficiale dalla cerimonia simbolica, dunque, permette di risparmiare una cifra anche importante: sai quante cose puoi fare con 800 €?
4. Il rito civile dura davvero 2 minuti
Come ho anticipato nel punto precedente, il rito civile dura pochi minuti. Devi essere lucida e capire che il matrimonio è la firma di un contratto, di un atto pubblico e come tale è scritto in “legalese” e non ha nulla di romantico.
Per farti un paragone con una situazione che probabilmente conosci, è come il momento del rogito della casa. Quando compri casa ti presenti nell’ufficio del Notaio con i referenti della banca che autorizzerà il mutuo e con l’agente immobiliare che ti sta aiutando con la pratica. Il Notaio leggerà una serie di numeri, che sono i dati catastali della casa che stai per comprare) e tutto questo durerà qualche minuto in cui tu farai finta di ascoltare.
L’atto del tuo matrimonio è uguale: si inizia presentando le parti che sono comparsi avanti al Sindaco (sì, usa proprio queste parole), chiederà conferma che voi siate comparsi in maniera spontanea e cosciente e lo farà chiamandovi Sig. Mario Rossi e Sig.ra Anna Bianchi, chiederà conferma ai testimoni della loro identità e leggerà gli articoli del codice civile, quindi inizierà a snocciolare una serie di numeri di protocollo delle pubblicazioni e infine ti farà firmare. Lo scambio degli anelli non è incluso, al massimo il Sindaco ti dirà “se avete gli anelli scambiateveli” e non c’è alcuna formula simile alla promessa da recitare.
Durata: 2 minuti.
La differenza è che il Notaio viene pagato fior di soldi e quindi fa anche il simpatico e ti offre pure il caffè.
Lo so che non ci credi e che forse io sto esagerando, ma ti garantisco che questo è il tanto anelato rito civile. Immagino che già dopo 4 punti stai iniziando a pensare che la cerimonia simbolica senza rito civile non sia poi così tragica…
5. Nessuno ricorderà la lettura dell’atto
Il momento della lettura dell’atto di matrimonio è così noiosa che nessuno, ma davvero nessuno, se lo ricorderà: non se lo ricorderà tua mamma, non se lo ricorderanno i tuoi testimoni e tutti si guarderanno intorno annoiati dalla lettura di qualcosa scritto in legalese.
Allora, perché è così importante? Già… me lo domando anche io.
6. L’emozione non è data da una firma
Proprio come il rogito di casa assegna la proprietà dell’immobile in via definitiva, l’atto di matrimonio con il rito civile conferma che siete diventati marito e moglie (o moglie e moglie, o marito e marito… insomma, siete sposati).
La firma è solo un dettaglio a cui non importa a nessuno. A nessuno importa che tu abbia fatto il rogito, ma solo quando entri in casa ufficialmente e fai la prima cena di inaugurazione. A nessuno importa che tu abbia firmato, ma solo che tu ti sia scambiata gli anelli in abito da sposa e abbia fatto emozionare tutti.
Te lo garantisco, anzi, te lo sottoscrivo personalmente. Perché il matrimonio non lo fa la firma, ma l’atmosfera e l’abito e tutto il contorno.
Vuoi avere comunque la firma dei testimoni? Crea una pergamena o un qualunque ricordo tu voglia e fai firmare tutti i tuoi testimoni. In Comune, sull’atto ufficiale, infatti, firma solo una persona per sposo, due testimoni in totale.
7. Contano di più i sentimenti veri
Ti ho già presentato il rito civile in maniera chiara e oggettiva e finora non ho parlato di sentimenti, perché in un atto pubblico i sentimenti non sono previsti.
Senza una cerimonia simbolica che sia emozionante, sentita, scritta in maniera perfetta e rispettosa dei sentimenti non solo degli sposi ma anche delle famiglie, non è matrimonio.
Senza il tuo ingresso in abito da sposa, senza le damigelle che ti precedono e il tuo quasi marito che ti aspetta teso come una corda di violino, non è matrimonio.
E questo mi porta al punto successivo…
8. A nessuno importerà nulla se non è rito civile
Ti ho appena detto che le persone, il giorno del matrimonio, vogliono vedere lo sposo emozionato, la sposa con l’abito, lo scambio delle fedi, delle promesse e le letture degli amici.
Nessuno di questi momenti sono previsti dal rito civile (rileggi il punto 5). Le promesse, quelle tenere e speciali in cui tu gli prometti di essere meno maniaca del controllo e lui ti promette di essere più ordinato, non sono incluse nel rito civile. Non è previsto lo scambio delle fedi, simbolo assolutamente slegato dall’atto. Non è nemmeno previsto che amici e parenti dedichino qualche minuto per ricordare quanto sono felici per voi.
Eppure, questo è il vero matrimonio che le persone vogliono.
9. Voi festeggerete il giorno delle promesse, non quello del rito civile
Forse questo sarebbe dovuto essere il primo punto della lista perché è il dubbio su cui tutte le spose si incagliano. Se il rito civile avviene in un giorno e il matrimonio simbolico in un altro, quale festeggi? Quale data metti sulle fedi?
Per me non c’è dubbio: quello del matrimonio simbolico.
D’altronde, voi considerate il vostro anniversario un giorno assolutamente fittizio, in cui non è detto che coincida proprio con l’effettivo inizio. Magari vi siete scritti tutti i giorni per un mese prima di uscire insieme, ma voi festeggiate il primo appuntamento, non partite dal mese prima. Oppure dal primo bacio alla presa di coscienza che ormai foste una coppia è passato del tempo e avete deciso di festeggiare comunque un solo giorno.
Altro esempio, sempre tornando al riferimento della casa. Nessuno si ricorda il giorno del rogito (strano, eppure è quello in cui siete diventati ufficialmente proprietari della casa), ma tutti sanno esattamente in quale giorno sono entrati.
I vostri ricordi saranno legati non tanto al giorno del rogito, quindi all’atto, ma alla prima pizza mangiata per terra perché il tavolo non era ancora stato consegnato, al primo caffè la mattina dopo la prima notte nel letto nuovo, il giorno in cui finalmente è arrivato il divano e potevate smettere di vedere la TV seduti in cucina.
Giusto?
Infine…
10. La data ufficiale del matrimonio… non serve a nulla
La verità è che la data del matrimonio ufficiale non serve a nulla. Solo in caso di divorzio chiederanno in quale giorno vi siete sposati, ma non è nemmeno necessario ricordarselo perché è scritto sul fogli di stato civile. Stop.
Inoltre, se non farete il rito civile insieme alla cerimonia simbolica, tra l’uno e l’altro passeranno pochi giorni, quindi la differenza sarà davvero minima e assolutamente non importante.
E così, in ben 10 punti, ti ho dimostrato senza possibilità di replica perché non è importante che il rito civile sia fatto lo stesso giorno della cerimonia simbolica.
Quindi, se la tua location non è casa comunale oppure il rito civile è troppo oneroso (mentre nel tuo comune di residenza costa 0), valuta bene di separare i due momenti. Hai ben 10 motivazioni che ti potranno convincere.
Quindi, cosa puoi fare adesso?
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Photo by Victoria Priessnitz on Unsplash