Ti sei mai chiesta se hai bisogno di aiuto per il matrimonio?

Non sto dicendo quello fornito dalle amiche o da tua mamma per chiudere i coni porta riso, impacchettare le ultime bomboniere o ritagliare i segnaposto.

Sto parlando di un aiuto per il matrimonio concreto, organizzativo, logistico.

Io, lo racconto sempre, lo avrei tanto voluto l’aiuto per il matrimonio molti anni fa.

Nonostante siano passati 13 anni, un divorzio (che è stata una vera benedizione!) e nel frattempo mi sia risposata con la persona perfetta per me (e avendo l’aiuto per il matrimonio che tanto desideravo), non riesco a dimenticare quella scena.

Hai bisogno di aiuto per il matrimonio?

Me lo ricordo bene, era quasi l’1 di notte di un luglio piuttosto afoso del 2009 e io ero piuttosto agitata, quasi disperata: tra pochi giorni mi sarei sposata.

Non potevo finire quel lavoro perché erano terminate le lettere, la pistola della colla a caldo era completamente fusa e anche il biadesivo era quasi finito: come avrei potuto terminare il tableau? Inoltre, il risultato non era nemmeno lontanamente uguale all’immagine che avevo in testa, ma non avevo più tempo né voglia di rifarlo.

A farmi compagnia, qualche replica di qualche telefilm americano che avevo già visto troppe volte. Nonostante l’ora tarda, il caldo persisteva e provavo a combatterlo con un ventilatore puntato addosso a me e bagni di acqua ghiacciata per sgonfiare le gambe.

Guardavo il soggiorno completamente occupato da creazioni di ogni tipo: bomboniere già confezionate da una parte, in un angolo i coni per il riso, il riso già lavato, i libretti per la messa e i fiocchi per le auto. Sopra le poltrone c’era tutto il necessario per la confettata e, alla base, altre mille cose da portare al ristorante. Sul tavolo il tableau da completare. Che però non sapevo come completare per mancanza di materiale.

Mentre allungavo la mano verso il telefono, il mio caro Blackberry bianco, ho realizzato che non sapevo come fare a gestire tutto. L’agitazione stava aumentando, di quello che sarebbe dovuto essere mio marito nemmeno l’ombra, e le mie testimoni avevano altro per la testa: mia sorella, una bambina piccola, un battesimo e un trasloco da organizzare contemporaneamente, la mia amica boh, non si è mai interessata troppo ai preparativi e l’unica cosa che le avevo chiesto di fare, era pure di dubbio gusto.

La situazione era complicata e io avevo davvero bisogno di aiuto per il matrimonio.

Scelsi di fare tutto da sola.

In quegli anni, tanti anni fa, lavoravo ancora come segretaria. Avevo già deciso cosa volevo fare nella via ma stavo ancora studiando. Avevo da poco terminato i primi corsi per diventare wedding planner, ma non ero ancora pronta a buttarmi nella professione.

Non volevo qualcuno che mi organizzasse il matrimonio, Instagram non esisteva e Pinterest era ancora quello che conosciamo oggi.

Soprattutto, nessuna wedding planner all’epoca organizzava cose davvero valide… diciamo che tutte stavano ancora imparando come fare! Dunque, guardando i lavori in giro, avevo deciso che non mi serviva qualcuno che mi avrebbe aiutato, non avevo nemmeno il budget per fare follie.

Inoltre, avevo ottima manualità e tanto tempo libero, quindi potevo organizzare in autonomia. E così feci!

Scelsi i fornitori, la location, l’abito, i dettagli, comprai i materiali e iniziai a realizzare tutto. Però, sotto data, iniziavo a capire che qualcosa non funzionava.

Chi si sarebbe occupato di sistemare le cose come io volevo?
Chi avrebbe gestito il mio ingresso in chiesa? Cioè, come si sarebbe svolto?

Durante i preparativi avevo molte domande su come si fa qualcosa, su quanto è giusto spendere per un certo servizio, sulla soluzione perfetta per me.

Invece trovavo solo commenti generici e omertà. Un casino! Le mie amiche che si erano appena sposate non erano d’aiuto, perché non stavano organizzando quello che volevo io o se ne erano fregate.

Ti dico solo che una di loro… non ha nemmeno fatto i centrotavola perché li riteneva soldi sprecati! E un’altra ha riciclato la struttura del tableau da una ex collega… Follia!

Ero sola, e me ne ero accorta troppo presto.

Ecco perché ho creato la figura della wedding coordinator

Avevo anche pensato a chiedere aiuto a una figura professionale, una wedding planner, ma nessuna faceva al caso mio: come potevo spiegare che a me serviva qualcuno che mi aiutasse solo per quel giorno?

Il matrimonio, quel giorno, è andato abbastanza bene. Ci sono stati vari impicci (mia mamma si è rotta un polso, il dj ha messo anche le canzoni che non volevo, non sono state rispettate alcune mie volontà) ma alla fine è andato bene. Poi, io ho divorziato, ma è stata una vera liberazione, quindi non ti intristire.

Da quel momento in poi, ho aperto un blog per parlare dei preparativi del mio matrimonio senza peli sulla lingua, proprio perché volevo dare aiuto per il matrimonio a quante più ragazze possibile.

E quel blog… esiste ancora!

Dopo tutti i corsi, alla fine mi sono buttata, ho aperto la mia agenzia che si è evoluta e trasformata fino a diventare quello che è oggi: la prima agenzia di coordinamento del matrimonio.

In pratica… offro alle spose quella stessa figura che io non ho trovato più di 10 anni fa.

Dunque, se anche tu sei in questa situazione, stai organizzando il matrimonio ma vuoi avere aiuto e consigli mirati e precisi, creati sulla mia esperienza e non solo sul sentito dire (quante cose non sono vere!), compila il form e chiedi informazioni.

La prima consulenza con me, è gratis! Scrivimi per sapere come fare!

Oppure, puoi acquistare su Amazon il mio libro “La bibbia del wedding”, una vera e propria guida che ti aiuta a organizzare il matrimonio.

Foto di Copertina: di Andrea Bettoni, matrimonio di Magda e Giacomo, 9 settembre 2022