Tu ti stai per sposare, stai pensando ai preparativi e sei entusiasta.

Ogni dettaglio che vedi, che immagini e che pensi vuoi condividerlo con tua sorella o la tua migliore amica. E loro, perchè ti vogliono bene e sono felici per te, ti stanno dietro, ti consigliano, ti danno il loro parere.

Dal mio punto di vista, questo è il massimo impegno che puoi chiedere alle tue amiche e invitate.

Certo, ti hanno seguito, ti hanno aiutato e ti conoscono, ma sappi che affidare alle tue amiche il coordinamento del matrimonio NON È la soluzione migliore. Anzi, spesso è il male.

Affidare il coordinamento del matrimonio alle tue amiche potrebbe essere la peggiore idea della tua vita

Ti voglio raccontare esempi accaduti per davvero a persone che conosco personalmente. Potrebbe essere un capitolo che chiameremo “quello che le amiche non dicono dei #realwedding”.

Mi capirai, quindi, se non farò nomi.

Partiamo dal primo esempio in cui la ragazza protagonista non ha potuto avere l’aiuto della sua testimone di nozze perché, semplicemente, aveva da poco avuto una bimba.

Lei è una mia carissima amica e, qualche anno fa, decide di sposarsi.

Ha scelto come testimone di nozze la sorella, con la quale ha un rapporto speciale. Per entrambe le ragazze l’anno precedente è stato positivo: una ha ricevuto la proposta di matrimonio che tanto desiderava, l’altra è rimasta incinta.

I preparativi sono iniziati splendidamente: la testimone era ancora incinta, una gravidanza serena e pacifica e in questi mesi ha accompagnato volentieri la sorella in giro per atelier oltre a essere sempre stata partecipe delle scelte fatte per ogni singolo aspetto.

Poi è nata la bimba e, come puoi ben immaginare, la vita della testimone di nozze è stata ribaltata. Ora c’era una bimba a occupare i pensieri e spesso le tempistiche delle due ragazze non coincidevano.

Tra una poppata, una nanna e un pianto disperato, la sorella non ha più potuto aiutare in maniera propositiva la futura sposa.

Né, tanto meno, il giorno del matrimonio sarebbe potuta essere d’aiuto in senso pratico.

Io ancora non facevo la wedding planner in maniera ufficiale, ma la mi disponibilità nei confronti di questa amica è stata massima.

Vederla in affanno perché non sapeva a chi appoggiarsi nella gestione del giorno del matrimonio mi ha fatto capire che il coordinamento del matrimonio è davvero un servizio fondamentale per le future spose.

Se avesse avuto una figura di riferimento a cui dare indicazioni, che l’avrebbe aiutata con il timing della giornata e a cui fare affidamento per ogni domanda o dubbio, tutto sarebbe stato più sereno.

Il giorno del matrimonio è andato tutto bene, ma io mi ricordo di averla vista spesso in affanno, correre da una parte all’altra della sala per controllare che tutto l’allestimento fosse come voleva lei.

Lei stessa mi ha confessato che avrebbe volentieri delegato una gran quantità di cose a qualcuno che lo fa di lavoro, perché gli ultimi mesi, i più intensi affrontati senza l’appoggio della testimone, l’avevano portata a dire una frase che non avrei mai immaginato uscire dalla sua bocca: “Non vedo l’ora che arrivi il giorno del matrimonio perché non ne posso più

La seconda storia, invece, mi è stata raccontata da una collega di coworking, che l’ha vista coinvolta in prima persona. Devo dire che mi capita spesso di raccogliere storie di amiche seviziate dalle spose.

Questa ragazza, che di professione fa la psicologa, è stata la testimone di nozze di una sua amica.

Amica d’infanzia, cresciute letteralmente insieme, sempre a casa l’una dell’altra… quell’amicizia speciale che va avanti da più di 25 anni e che pochissime persone possono raccontare.

La collega di coworking conosce molto bene la sua migliore amica, sa che quando vuole qualcosa non è possibile farle cambiare idea e si aspettava che i preparativi del matrimonio sarebbero stati impegnativi.

Ma non pensava che sarebbero stati i mesi più difficili della loro amicizia.

Questa futura sposa, infatti, ha dettato legge fin da subito. Aveva le idee molto chiare su ogni singolo aspetto di quel giorno. Non ha nemmeno perso tempo tra dubbi classici delle spose: sapeva come voleva l’abito, in quale villa sul lago si sarebbe sposata, che allestimenti ci sarebbero stati.

Se, da una parte, ha facilitato enormemente i preparativi, ha complicato di molto il rapporto con le testimoni perché le ragazze si sono trovate, contro la loro volontà, a passare lunghe serate facendo bomboniere e preparando centrotavola.

Da buona amica non ha osato dire nulla: si è lasciata trasportare, facendo il meglio che poteva perché sapeva che dirle di no non sarebbe stato produttivo né utile per nessuno.

Ma, ti assicuro, non era per niente felice della situazione.

Mi raccontava che non vedeva l’ora dell’arrivo del matrimonio: almeno voleva dire che tutto era finito.

Peccato che, quel giorno, si è trovata ancora una volta (ma almeno sarebbe stata davvero l’ultima) a stare dietro alle richieste della sposa, ufficialmente trasformata in bridezilla.

La quale, senza rendersene conto, questo va detto, comandava a bacchetta tutti, scandendo i tempi senza alcun criterio oggettivo.

“Bisogna fare il photobooth” oppure “Adesso facciamo il lancio del bouquet, vai a prendermi quello più piccola” oppure “Dai, ora bisogna spostarsi tutti alla cena, chiama gli altri”.

Mi ha raccontato che non hanno una foto insieme, cioè, solo una fatta a forza.

Vuol dire che per avere quello scatto ha preso di forza la sua amica e l’ha messa in posa, con la complicità del fotografo. La ragazza era più preoccupata che tutto andasse bene e che tutti facessero tutto quello che lei voleva, dimenticandosi di godersi le invitate in una giornata speciale che non tornerà mai più.

Certo, a sentire lei è stato il giorno più bello della sua vita ed era contentissima, ma questa idea non coincide con quella delle amiche.

Le quali, però, si porteranno il segreto nella tomba.

Sei sicura che a te non capiterà?

Non è detto che tu sia una di queste due persone, ma non pensare che siano esempi così rari.

Anzi, magari sei fortunatissima e tutte le tue amiche, tua sorella, tua cognata, mamma e suocera saranno felici e contente di aiutarti.

Forse, però, è altrettanto probabile che non tutte ti stiano aiutando con la gioia nel cuore.

Lo fanno perché ti vogliono bene, perché  non sanno dirti di no, perché è giusto che sia così, ma in quel caso sta a te decidere se abusare della loro disponibilità -sperando che non te la negheranno mai- oppure fare la cosa migliore per te e valutare l’aiuto per il coordinamento del matrimonio.

La sposa del primo caso ha ammesso che ne avrebbe avuto davvero bisogno, perché si rendeva conto lei stessa che l’aiuto e la disponibilità delle sue amiche non era sufficiente.

Certo, avrebbe potuto chiedere alla sorella di controllare alcuni dettagli, ma non solo la sorella era impegnata con la nipotina piccola, conoscendola bene sapeva che non è nelle sue corde l’organizzazione.

L’avrebbe fatto, questo lo sa, ma non l’avrebbe fatto col cuore né in maniera positiva.

La seconda sposa, invece, proprio non vedeva oltre il proprio naso, dando per scontato che le amiche fossero contente di stare dietro ai suoi capricci.

È meglio preservare e coltivare una bella amicizia che dura da 25 anni o metterla a rischio per un solo giorno?

Credo fermamente che obbligare qualcuno a fare qualcosa non è mai cosa buono, in nessun caso.

Soprattutto se l’alternativa esiste ed è a portata di mano.

Il coordinamento del matrimonio esiste proprio per aiutare le future spose a gestire al meglio il giorno del matrimonio.

NON prevede alcun interferenza con i preparativi, è pensato per quelle ragazze che si stanno divertendo a cercare dettagli e fornitori in autonomia.

Magari hanno dei contatti, o puntano da tempo di collaborare con un professionista specifico o, semplicemente, si stanno divertendo a farlo.

Ma poi sotto data queste cose vanno messe insieme, organizzate e gestite. È la parte che faremo insieme, in quanto tuo riferimento per ogni aspetto.

Che sia (solo titolo esemplificativo):
– chi mi porta a casa il bouquet?
– chi controlla che le bomboniere siano messe in ordine?
– come organizzo i fornitori che arriveranno tardi o che se ne andranno prima?
– a chi chiedo aiuto per dettagli, controlli, supervisioni?

Senza trovarti a controllare in prima persona, correndo da una parte all’altra del ricevimento.

Senza trovarti a dare ordini e a trattare le tue amiche come tuo staff, non concedendo loro di godersi il ricevimento.

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Cosa puoi fare adesso?

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