Le cose che mi sono dimenticata di fare sotto data, a ridosso del mio matrimonio, sono state diverse. Avevo pronto questo post è stato in bozza da diverso tempo e mi sembra che questo sia il momento perfetto per pubblicarlo. Ai tempi del covid19, dei matrimoni spostati e rimandati, dei dubbi su cosa accadrà tra pochi mesi, se si potrà o no festeggiare la tua unione, si rischia di arrivare al grande giorno in ritardo sulla tabella di marcia. Probabilmente penserai che questo non è possibile, anzi, hai solo guadagnato un anno di preparativi in più. Ma a sentirmi dire “avevi ragione” sono abituata, quindi continuerò questo post.

Le cose che mi sono dimenticata di fare sotto data

Ho passato il mio matrimonio vivendolo come wedding planner e non come sposa. Mi spiego meglio: come sai sono una wedding planner specializzata nel coordinamento del matrimonio. Ho iniziato tanti anni fa come semplice wedding planner e, unita alla mia esperienza di organizzazione eventi, organizzare queste nozze è stato molto facile. Di lavoro organizzo matrimoni, lo faccio da tantissimi anni e, anche se ho ssempre desiderato (ri)sposarmi, in quanto ho sempre creduto nel matrimonio tra due persone, non ero mai arrivata a sognarlo per davvero. O meglio, vedevo quello che facevano le mie clienti senza alcun giudizio e mi limitavo a pensare “questo mi piace, questo non mi piace”. Stop. Anzi, l’idea di prendere delle decisioni che riguardassero il mio matrimonio mi metteva parecchia ansia. Tanto che, spesso, soprattutto nei giorni dopo la proposta, quando le persone hanno iniziato a farmi mille domande, continuavo a chiedere a Luca di sposarci io e lui soli con i testimoni, a Palazzo Reale, senza dire niente a nessuno. Luca però mi ha subito bocciato questa idea, quindi ho cominciato ad organizzare il matrimonio. L’ho fatto nell’unico modo che so fare: da professionista. Infatti le scelte fatte, me ne rendo conto, sono state molto lucide e chiare, orientate a massimizzare i risultati. E spiego bene questa cosa nel post su come scegliere la location del matrimonio. Però, a poche settimane del matrimonio, le cose che mi sono dimenticata di fare sono più di quelle che vorrei ammettere. Le ho raccolte qui sotto, divise per punti.
  1. Organizzare il (mini) viaggio di nozze
  2. Definire i dettagli di ogni aspetto
  3. Coordinare gli invitati
  4. Mandare alla fotografa l’elenco delle foto da avere
Vediamole insieme.

1.Organizzare il (mini) viaggio di nozze

Per tantissimi motivi non abbiamo fatto il classico viaggio di nozze. Che non vuol dire che non siamo stati via, ma abbiamo preferito regalarci un anno di tanti piccoli viaggi. Il primo, subito dopo il matrimonio, per godere dei primi giorni da sposini, siamo stati a Budapest. Io da sempre organizzo le vacanze da sola e anche questa volta non c’è stata eccezione. Ho una mia piccola ritualità: prima si prenota il volo, poi si compra la guida e, infine, si prenota l’hotel. Esattamente in questo ordine. Mancavano un paio di settimane alla partenza e, mentre il matrimonio procedeva, il viaggio era stato un po’ messo da parte. Ok, sapevamo l’ora del volo e dove avremmo dormito, ma tutto il resto era ancora nebuloso. E per me, che dell’organizzazione ne ho fatto una professione, era una cosa folle. Però tra: la collaborazione al coworking, gli eventi, i matrimoni e i sopralluoghi delle mie clienti e il mio essere sposa (una delle cose più faticose di sempre)… i dettagli della permanenza a Budapest erano stati messi da parte. Quindi ho dovuto incastrare nel mio lavoro normale anche l’organizzazione del viaggio di nozze.

2. Definire i dettagli di ogni aspetto

Parlare con la fiorista per definire i fiori da usare nel bouquet. Parlare con il catering per definire il menù, che sottopiatto usare, che vino servire, che dettagli impostare. Parlare con i musicisti per le canzoni da suonare, quando suonarle. Parlare con la celebrante per definire la cerimonia, i momenti, ricontrollare il testo. Parlare con la fotografa per gli spostamenti, visto che arrivava da Roma, dormiva a Milano e io mi sposavo in provincia di Como. Preparare gli orari. Parlare con l’atelier per concordare prove e ritiro abito. …capito cosa intendo?

3. Coordinare gli invitati

Sotto data, sempre per tutti i motivi di cui sopra, mi stavo dimenticando di chiedere le conferme, preoccuparmi di allergie e intolleranze per organizzare il catering, di dare informazioni per raggiungere la location, ripetere gli orari, rispondere alle curiosità, alle domande. Nel mio caso, poi, ci ho aggiunto un elemento disturbante come un evento speciale. Il mio reverse wedding ha creato un po’ di scompiglio tra gli invitati e molti di loro volevano capire meglio a che ora arrivare e cosa si sarebbero aspettati dalla serata. Queste sono cose che solo gli sposi possono fare, ma tra il mio lavoro normale, la vita quotidiana e tutto il resto… mi erano quasi sfuggite di mente.

4. Mandare alla fotografa l’elenco delle foto da avere

Era una cosa che dovevo fare. Segnata nella mia enorme to-do list. Più di una volta Alessia mi ha chiesto se l’avessi fatta e io l’ho sempre rassicurata: “tranquilla, tra poco lo faccio”. E poi non l’ho fatta. Quindi mi sono trovata il giorno delle nozze a voler fare alcune foto da avere assolutamente cercando di far capire cosa io avevo in mente. Peccato che la mia lucidità, a un’ora dalle mie nozze, non era proprio ai massimi livelli. Per farti capire quanto fossi agitata, anche se sembravo tranquilla, ti dico che non riuscivo a mettermi gli orecchini (ma da questo mio momento di difficoltà ne sono uscite foto stupende -vedi foto di copertina, opera di Luciana Ognibene-)

In realtà… avevo un trucco: Alessia e il coordinamento del matrimonio

Sotto data, nonostante la mia professione e la mia capacità di organizzare e gestire, mi sono trovata piena di cose da fare. Nei giorni prima, tra appuntamenti da estetista, atelier, giri per negozi per ritirare tutti gli ultimi dettagli (l’anello che avevo fatto lucidare, cambiare le scarpe per mia nipote e che le ho potuto provare solo sotto il giorno prima del matrimonio, ritirare i segnaposto…)  non avevo tempo (né testa). Per poter gestire tutto mi ricordo perfettamente di essermi auto-data un congedo matrimoniale: ho lavorato l’ultima settimana solo da lunedì a mercoledì, mentre da giovedì in avanti sarei stata solo la sposa e non la wedding planner. Alessia è stata preziosa, infatti lei ha seguito il coordinamento del matrimonio vero e proprio. Lei si è preoccupata di prendere contatti con i fornitori, di gestirli, di definire dettagli che già le avevo spiegato, di concordare la struttura dell’evento, di coordinare i collaboratori che avrebbero lavorato. Perché sotto data, tra le cose da fare, c’è anche questa: definire con i fornitori orari, rivedere il preventivo, ribadire cose che avete già detto. Ricordo perfettamente che, il giorno prima, mentre io andavo dal parrucchiere, ho lasciato Alessia a discutere con il responsabile del catering che prosecco servire e come preparare il tavolo. Io mi sono limitata a salutare tutti, a appendere il mio abito da sposa nel salottino che avrei utilizzato il giorno dopo, e ad andare dal parrucchiere per farmi lavare i capelli e farmi fare la piega. Finalmente avevo a mia disposizione la figura professionale che avevo sempre desiderato e che mi ha spinto a fare questo lavoro. Leggi la mia storia, se non la conosci. Il trucco per poter gestire tutto senza stress e senza dimenticarti nulla è avere una wedding coordinator al tuo fianco. Tu decidi i fornitori principali, quelli che non devono assolutamente mancare, che magari già conosci. Definisci cose fondamentali nel tuo matrimonio, scegli tutti i dettagli, ti occupi in prima persone delle parti più divertenti e lasci tutto il resto prettamente logistico a me. I problemi, gli imprevisti, falli gestire a me. Così potrai solo occuparti di essere la sposa. Ti lascio la recensione così puoi leggerla: sentirtelo dire da chi mi ha dato i propri soldi è sicuramente più credibile che raccontato da me. Però, sei fortunata: anche tu puoi avere il coordinamento del matrimonio.

Cosa puoi fare adesso?

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